I delegati UDC per una “tolleranza zero” contro l’Islam radicale in Svizzera
360 delegati di UDC Svizzera si sono riuniti il 28.10.2017 a Frauenfeld (TG) per discutere sulle derive dell’Islam radicale in Svizzera. Dopo diversi appassionati discorsi sull’oggetto, nei quali gli intervenuti hanno sottolineato a più riprese il pericolo rappresentato da un Islam radicale e citato numerosi esempi recenti al riguardo. I delegati hanno in seguito adottato, all’unanimità meno un voto, un catalogo di esigenze intitolato «Tolleranza zero nei confronti della radicalizzazione islamista!»

Anche i musulmani devono rispettare il nostro regime giuridico, come pure la nostra cultura e i nostri usi e costumi.
Esigenze a livello dei cantoni dei comuni e delle città:
- un riconoscimento di diritto pubblico dell’Islam o una formazione di imam da parte dello Stato è fuori questione;
- coloro che non rispettano il nostro regime giuridico devono lasciare il paese;
- le autorità e la polizia devono in qualsiasi momento avere accesso alle moschee nelle quali i culti devono essere effettuati in una delle lingue ufficiali della Svizzera;
- le moschee e altre istituzioni islamiche che diffondono un Islam radicalizzato devono immediatamente essere chiuse o proibite;
- l’attività pastorale degli imam nelle prigioni e nell’esercito deve cessare. Gli imam possono essere sostituiti da psicologi dell’esercito o delle prigioni;
- l’Islam sottopone i musulmani al diritto religioso (sharia) in diversi settori. Le autorità e i giudici svizzeri devono tuttavia imporre l’ordine giuridico svizzero senza alcuna restrizione;
- noi rifiutiamo l’introduzione di giorni festivi musulmani ufficiali, in particolare il ramadan;
- le norme penali contro gli appelli all’odio e alla violenza devono essere applicate rigorosamente nei confronti dei musulmani radicalizzati;
- i corpi di polizia dei cantoni devono essere rafforzati, formati in maniera mirata e impegnati attivamente nella sorveglianza.
Esigenze a livello della Confederazione:
- devono essere immediatamente imposti dei controlli personali alle frontiere. Le persone che non dichiarano la loro origine perdono il diritto all’asilo o all’accesso in Svizzera;
- tutti i viaggiatori che tornano dal jihad o che sono già tornati in Svizzera, devono immediatamente essere posti in detenzione per motivi di sicurezza;
- il servizio d’informazione deve osservare attentamente tutti i musulmani che presentano un potenziale di radicalizzazione;
- fino a nuovo avviso, le attività degli imam devono essere sorvegliate in tutta la Svizzera;
- tutte le persone che sono sotto osservazione a causa del loro islamismo e della loro propensione alla violenza, devono immediatamente essere espulse o mese in detenzione per motivi di sicurezza;
- tutte le organizzazioni musulmane in Svizzera sono invitate a denunciare gli estremisti, i predicatori di odio e gli altri musulmani radicalizzati alle autorità, affinché queste possano prendere le misure necessarie;
- qualsiasi sostegno finanziario dell’Islam in Svizzera, da parte di Stati musulmani, di altri governi, di organizzazioni straniere o di privati stranieri, deve essere bloccato.
- la legge sulla protezione dei dati deve, se necessario, essere adeguata;
- nessuno ha il diritto di dissimulare il proprio volto negli spazi pubblici e nelle aree accessibili al pubblico;
- gli abusi del diritto d’asilo devono cessare e coloro che si rendono colpevoli d’abuso di questo diritto devono essere espulsi;
- La carne halal, la dissimulazione del volto, eccetera, non devono essere tollerate nei luoghi pubblici, come pure nelle scuole, nelle prigioni, negli ospedali e nell’esercito. Dobbiamo vivere conformemente ai nostri valori cristiani.