Swisscom ha intenzione di acquisire Vodafone Italia per 8 miliardi di Euro. UDC Svizzera guarda questa operazione con occhio critico. La Confederazione detiene la maggioranza azionaria di Swisscom e di conseguenza, è responsabile per il buon funzionamento dell’azienda.
Swisscom ha già alle spalle una serie di operazioni all’estero che hanno provocato perdite miliardaria (Ungheria, India, Malaysia, Germania, Italia). Nel 2005, Swisscom cercò di acquisire Eircom, un’azienda irlandese. Tuttavia, sotto la pressione del Consigliere federale dell’epoca, Christoph Blocher, l’acquisizione fu vietata. Nel 2011, Eircom ha richiesto una procedura di insolvenza a causa di un debito di 4 miliardi di Euro.
L’espansione nel settore delle telecomunicazioni è una strategia a rischio, soprattutto in un mercato altamente competitivo in cui le marginalità sono in calo e gli investimenti sono elevati. Sebbene l’espansione in Italia possa avere senso dal punto di vista imprenditoriale, è importante ricordare che la Confederazione e, di conseguenza, i contribuenti svizzeri, sono in gran parte responsabili dei rischi aziendali. Il Consigliere nazionale Franz Grüter (LU) chiederà al Consiglio federale se è stata stabilita una strategia per gli azionisti e se le acquisizioni all’estero di questa portata siano consentite e possano essere decise autonomamente da Swisscom.
Swisscom e la politica si trovano di fronte a una svolta cruciale. Attualmente, Swisscom è in gran parte di proprietà della Confederazione e ha il compito di fornire servizi di base. Tuttavia, se la Swisscom desidera ottenere completa libertà imprenditoriale, allora deve essere privatizzata. L’UDC Svizzera si oppone alle avventure all’estero garantite dallo Stato.