Al Consiglio agli Stati, si può solo contare sui membri dell’UDC! Il trattato di sottomissione dell’UE necessita d’una doppia maggioranza
«Il popolo svizzero E I CANTONI»: queste sono le parole con cui inizia la nostra Costituzione federale. Ma quasi tutti lo hanno dimenticato. Ma non è il caso dell’UDC.
La Svizzera è uno Stato federale composto da 26 Stati membri, i Cantoni, noti anche come Stati. L’importanza dei cantoni è sempre stata fondamentale per il nostro Paese. Questo si traduce nell’esigenza di una maggioranza sia del popolo che dei Cantoni per modificare la Costituzione o per la presunzione di competenza a favore dei Cantoni nell’articolo 3 della Costituzione federale. È chiaramente scritto che «i Cantoni sono sovrani”. La maggioranza dei Cantoni, insieme alla maggioranza popolare, conferisce una doppia legittimità democratica a una disposizione costituzionale e ai trattati internazionali importanti.
I cantoni sono da tempo una spina nel fianco della sinistra. Questo perché per realizzare le loro fantasie di ridistribuzione hanno bisogno di un apparato statale centralizzato che possa limitare i cittadini secondo la sua volontà. Ma finché le persone direttamente interessate hanno voce in capitolo in uno Stato federale, questo non è possibile.
Nel caso di Schengen, il Consiglio federale aveva già scavalcato la maggioranza dei Cantoni e non aveva descritto questo trattato – con il quale ha abolito i controlli alle frontiere – come un’organizzazione per la sicurezza collettiva. Inoltre, ciò era incostituzionale, in quanto l’Accordo di Schengen avrebbe richiesto anche la maggioranza dei Cantoni, in conformità all’articolo 140 della Costituzione federale, e proprio questa maggioranza dei Cantoni avrebbe all’epoca fatto fallire Schengen.
Con la bozza di accordo quadro con l’UE, ci assoggetteremmo a giudici stranieri e adotteremmo automaticamente il diritto di Bruxelles. Una proposta così radicale richiederebbe la maggioranza dei Cantoni. Sapendo benissimo che è praticamente impossibile ottenere la maggioranza dei Cantoni per un accordo così remissivo, la Sinistra e gli eurofili degli altri partiti vogliono impedirlo ancora una volta. Il Consigliere federale socialista Beat Jans ha già tentato senza successo di ingannare i suoi colleghi in Consiglio federale. Il Parlamento sarà presto chiamato a votare su questo tema chiave. Si può ancora contare su tutti i rappresentanti dell’UDC; infatti, qualsiasi membro del Consiglio agli Stati che non sostenga la maggioranza dei Cantoni su questo tema si trova nella Camera sbagliata.