Editoriale

Un altro “regalo di Natale” avvelenato

Il Consiglio federale e gli altri partiti volevano consegnarci all’UE già una volta. Ciò che era giusto il 6 dicembre 1992 è giusto ancora oggi: grazie alla nostra indipendenza, in Svizzera abbiamo più prosperità e democrazia.

Franz Grüter
Franz Grüter
Consigliere nazionale Eich (LU)
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Il Consiglio federale e l’UE hanno preparato ancora una volta un “regalo di Natale” avvelenato: la Svizzera deve firmare un trattato di sottomissione all’UE. Si parla anche di una “soluzione a pacchetto” o di “Bilaterali III”. Si tratta solo di un modo per nascondere la vera posta in gioco: con questo trattato, la Svizzera si consegna all’UE. Dovremo adottare automaticamente il diritto dell’UE e, in caso di controversie, la decisione finale spetterà alla Corte di Giustizia europea. Una determinazione esterna invece della nostra autodeterminazione!

Mi sembra tutto familiare: il Consiglio Federale e gli altri partiti volevano già concludere un simile trattato di sottomissione con l’UE. Ricordo bene la campagna referendaria. All’epoca, Christoph Blocher si batté quasi da solo per l’indipendenza della Svizzera. Trentadue anni fa, il 6 dicembre 1992, l’elettorato svizzero e i Cantoni hanno detto no allo Spazio economico europeo (SEE).

La Svizzera è in una posizione migliore rispetto all’UE
I sostenitori dell’UE in Svizzera raccontavano le stesse storie funeste di allora e di oggi: la Svizzera non sopravviverà senza questo trattato UE. Eravamo troppo piccoli e troppo deboli. Il capo diplomatico svizzero Franz Blankart aveva avvertito tutti prima del voto del 1992: «Dopo cinque anni di lavoro in solitaria», la Svizzera sarebbe stata in ginocchio a implorare l’UE di accettarci come membri «a qualsiasi prezzo».

In realtà, oggi la Svizzera si trova in una posizione migliore rispetto all’UE. Gli Stati dell’UE sono completamente sovraindebitati. Noi abbiamo ridotto il nostro debito nazionale dal 41% al 26%. Il debito degli Stati dell’euro è dell’82%! L’UE ha un tasso di inflazione di +84%. In Svizzera è solo del +18%[1]. Tutti se ne accorgeranno guardando nel proprio portafoglio! Questo è anche il motivo per cui centinaia di migliaia di cittadini dell’UE si riversano in Svizzera e non viceversa.

Libertà anziché sottomissione
Ciò che era giusto nel 1992 è giusto anche oggi: vogliamo decidere da soli e non consegnarci all’UE in crisi. Vogliamo preservare la nostra democrazia diretta e la nostra libertà. Diciamo no al previsto trattato di sottomissione all’UE. Combatti con noi per il modello svizzero di successo!

[1] Inflazione (indice dei prezzi al consumo): Eurostat gennaio 1996 – gennaio 2024

Franz Grüter
Franz Grüter
Consigliere nazionale Eich (LU)
 
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