Una fattura salatissima per la Svizzera – stiamo diventando il bancomat dell’UE!
Il nuovo accordo con l’Unione Europea non è un partenariato, ma una vera e propria resa. È un piano di smantellamento della nostra sovranità, delle nostre leggi e, in definitiva, del nostro benessere. Con l’adozione automatica del diritto UE, le decisioni di Bruxelles prevarranno su quelle svizzere. Non si tratta solo di grandi imprese: ogni artigiano, ogni agricoltore, ogni piccolo imprenditore sarà costretto a piegarsi a regole pensate per altri Paesi e altre realtà.

Norme complicate e lontane dal nostro contesto colpiranno anche chi non esporta nemmeno un chiodo in Europa. Dalla panetteria di paese all’albergatore di montagna, tutti finiranno imbrigliati in burocrazia, restrizioni e controlli. L’UE ci dirà cosa possiamo produrre, come possiamo muoverci, persino come dobbiamo consumare energia. Il prezzo? Lo pagheremo tutti, in libertà e in denaro.
Un attacco al nostro modello economico
Il Consiglio federale sta cercando di farci ingoiare questo accordo colonialista con promesse vuote e mezze verità. Per ottenere il sostegno dei sindacati, ha persino infilato nel pacchetto misure che nulla hanno a che vedere con l’Europa: contratti collettivi estesi, controlli invasivi, e una protezione speciale per i rappresentanti sindacali. In altri Paesi, tutto questo ha già prodotto disoccupazione e rigidità. I lavoratori finiscono sotto il controllo dei sindacati e, ironicamente, più a rischio di perdere il posto.
Saccheggiati e zittiti
Non è un caso che si voglia approvare tutto in fretta, evitando un referendum obbligatorio. Oltre alla nostra autonomia, sono in gioco miliardi di franchi: 350 milioni l’anno da versare direttamente all’UE, più 666 milioni già previsti per i suoi programmi di sviluppo. E con l’ingresso di Ucraina, Georgia e Moldavia, il conto aumenterà ulteriormente, in nome di una “solidarietà” a senso unico.
La Svizzera rischia di diventare la gallina dalle uova d’oro dell’Unione Europea, ma senza alcuna voce in capitolo.
Non permetteremo che accada.