Giornale del partito UDC-Parlar chiaro giugno 2025

Il trattato di sottomissione all’UE ha bisogno di una maggioranza popolare e cantonale

Si profila un fatto assurdo: si vuole mettere da parte la democrazia diretta della Svizzera e togliere il diritto di voto ai suoi cittadini. L’UDC è l’unico partito che si oppone con forza a tutto questo!

Il 30 aprile 2025, i due Consiglieri federali dell’UDC Guy Parmelin e Albert Rösti, insieme alla presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter, hanno cercato di garantire che il trattato di sottomissione all’UE fosse approvato non solo dal popolo, ma anche dai Cantoni (maggioranza dei Cantoni). Con una maggioranza risicata di 4 voti a 3, però, sono stati messi in minoranza dai due Consiglieri federali PS Beat Jans ed Elisabeth Baume-Schneider, dal Consigliere federale PLR Ignazio Cassis e dal Consigliere federale de Il Centro Martin Pfister. Alla conferenza stampa, Ignazio Cassis ha ammesso apertamente che i membri del Consiglio federale avevano deciso in base alle loro preferenze politiche personali.

La riunione del Consiglio federale del 7 giugno 2004 è andata più o meno allo stesso modo: l’allora capo del Dipartimento di giustizia, Christoph Blocher, voleva un referendum obbligatorio per l’accordo di Schengen/Dublino. Anche allora, la fazione pro-UE del Consiglio federale ha messo da parte la nostra democrazia diretta.

Per l’UDC è fondamentale che il trattato di sottomissione all’UE sia sottoposto a un voto popolare e alla maggioranza dei Cantoni. Questo accordo ha conseguenze enormi per tutto il nostro sistema politico: la Svizzera si impegnerebbe ad applicare tutte le sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea pronunciate dal 1999 (Accordi bilaterali I) e quelle future. In più, dovremmo adottare tutte le nuove leggi e i regolamenti dell’UE. Con il trattato di sottomissione all’UE, in Svizzera non ci sarebbero più votazioni libere. Se il popolo osasse rifiutare in un referendum l’adozione di nuove leggi dell’UE, l’UE sarebbe autorizzata, in base al trattato di sottomissione, a punirci per il nostro comportamento «sbagliato» in sede di votazione. Tali disposizioni coloniali sono indegne di uno Stato sovrano!

Circa l‘autore
Alain Bühler
UDC (TI)
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