Attenzione: l’UE intende intervenire sulla vostra salute!

Il trattato di sottomissione all’UE ha conseguenze di vasta portata anche per il settore sanitario: la popolazione svizzera dovrebbe pagare e non avrebbe più voce in capitolo. Ciò è particolarmente problematico per le nostre libertà fondamentali: con il trattato di sottomissione, l’UE può imporre la censura dei media, il coprifuoco e la vaccinazione obbligatoria in Svizzera.

Rémy Wyssmann
Rémy Wyssmann
Consigliere nazionale Kriegstetten (CH) (SO)
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Vi state chiedendo quali saranno le conseguenze degli accordi tra la Svizzera e l’UE sulla vostra salute e sulla vostra libertà personale? Posso anticiparvi che avranno un impatto enorme! Saremmo chiamati ad adottare integralmente anche nel settore sanitario i regolamenti, le direttive dell’UE (in continua evoluzione) e tutte le sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea. E questo senza possibilità di adeguamento o di modifica. Nessun avvocato coscienzioso vi consiglierebbe di accettare un accordo unilaterale.

I funzionari sanitari dell’UE non possono essere perseguiti penalmente

E c’è di più: dovremmo consentire alle agenzie dell’UE e ai raccoglitori di dati di entrare nel nostro Paese, dove godrebbero di tutta una serie di privilegi: esenzione fiscale, immunità dall’azione penale, esenzione dalle restrizioni all’immigrazione, etc.

Immaginate di essere sorvegliati e indagati da un’agenzia dell’UE. Immaginate che le loro competenze vengano ampliate in modo tale che queste agenzie possano anche imporre misure coercitive. Anche se voi doveste subire un danno personale, le agenzie e i loro collaboratori resterebbero impuniti. E non solo: non sarebbero nemmeno tenuti a risarcire il danno causato! Voi, invece, in qualità di parti lese, subireste tutta la severità della legge. In sintesi, il controllore dell’UE può fare tutto, e voi niente. Se il controllore dell’UE dovesse stabilire la propria residenza in Svizzera, sarebbe anche esentato dal pagamento delle tasse, come già avviene per i burocrati della sanità nella sede centrale dell’OMS a Ginevra. Ciò porterebbe a un sistema giuridico a due classi: da un lato la nuova classe feudale dell’OMS/UE e dall’altro il popolo svizzero che lavora duramente, che può solo pagare ma non ha più voce in capitolo.

L’UE può imporre l’obbligo vaccinale, anche in Svizzera

A proposito di un’eventuale nuova pandemia: sapevate che con la conclusione del nuovo accordo sanitario dell’UE non saranno più i rappresentanti eletti dal popolo a decidere in merito alla nostra sanità e alla libertà di espressione, ma i tecnocrati sanitari dell’UE, che operano in palazzi amministrativi lontani e protetti a Bruxelles? Non si tratta affatto di questioni di poco conto. Si tratta di misure di vasta portata come l’obbligo di vaccinazione, di certificazione, di isolamento e di mascherina.

La Svizzera dovrebbe anche entrare a far parte del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), ma senza diritto di voto. Ciò potrebbe rendere obbligatorie le vaccinazioni e limitare la libertà di espressione e di movimento senza che noi possiamo avere voce in capitolo. Non abbiamo dimenticato che, durante le restrizioni imposte per il coronavirus, l’ECDC è stato incaricato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen di censurare i media nella «lotta contro la disinformazione». Desiderate concedere carta bianca a un’istituzione di questo tipo in Svizzera?

Contratti segreti di fornitura a carico dei contribuenti svizzeri

In base al pacchetto di accordi UE, non potremo più accedere a informazioni relative al delicato settore sanitario. Il testo dell’accordo, redatto nel tipico gergo burocratico di Bruxelles, afferma in modo significativo che i documenti classificati come «informazioni riservate» non potranno più essere resi accessibili al popolo svizzero. Di conseguenza, sia la Svizzera che l’UE potranno stipulare contratti segreti per la fornitura di vaccini. L’autorità dell’Incaricato federale della trasparenza verrebbe così indebolita e le aziende farmaceutiche straniere potrebbero vendere le loro dosi di vaccino in Svizzera a prezzi astronomici e non verificabili, a spese dei contribuenti svizzeri e senza alcun rischio in termini di responsabilità. Tutto in segreto e senza alcun rischio imprenditoriale, a fronte di un rischio sanitario e finanziario di vasta portata per noi svizzeri.

Il diritto sanitario dell’UE prevale sul diritto svizzero

E se noi svizzeri non ci conformiamo, saremo severamente puniti. L’UE può imporre sanzioni (in burocratese: «misure compensative») al nostro Paese se non applichiamo le norme sanitarie dell’UE. La Corte di giustizia dell’Unione europea ha già chiarito che il diritto sanitario dell’UE prevale sul diritto nazionale.

Non possiamo più decidere da soli, non possiamo più esprimere la nostra opinione, non possiamo più sapere nulla, dobbiamo sopportare tutto. E per tutto questo dovremmo pagare milioni a Bruxelles per dubbi programmi di rieducazione di genere? Un servizio scandaloso a un prezzo scandaloso!

Chi non desidera tutto questo deve opporsi all’intero pacchetto di trattati dell’UE.

Rémy Wyssmann
Rémy Wyssmann
Consigliere nazionale Kriegstetten (CH) (SO)
 
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