I costi sanitari stanno aumentando in modo significativo: dal 2000 sono più che raddoppiati. Uno dei principali fattori che contribuiscono all’aumento dei costi è l’immigrazione incontrollata. Gli immigrati beneficiano del nostro sistema sanitario fin dal primo giorno in Svizzera, senza aver mai versato un franco. Anche i richiedenti asilo hanno immediatamente accesso a tutte le prestazioni sanitarie e, come è stato dimostrato, generano costi più elevati rispetto al resto della popolazione. Per tenere finalmente sotto controllo i costi sanitari, sono urgentemente necessarie delle riforme. Tra queste figurano una maggiore partecipazione ai costi da parte degli immigrati e restrizioni alle prestazioni per i richiedenti asilo.
Il sistema sanitario svizzero ha un costo annuo di circa 94 miliardi di franchi, mentre nel 2000 era di soli 40 miliardi. «In 25 anni i costi sanitari sono quindi più che raddoppiati», afferma Thomas de Courten, Consigliere nazionale (BL) e membro della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N). Il sistema sanitario costa 881 franchi al mese per persona, ovvero oltre 10’000 franchi all’anno. «Per centinaia di migliaia di cittadini svizzeri questi costi non sono più sostenibili», afferma la Consigliera nazionale ginevrina Céline Amaudruz, membro della CSSS-N e vicepresidente dell’UDC Svizzera.
Molte famiglie non sanno più come pagare i premi dell’assicurazione sanitaria, soprattutto perché in alcuni casi questi sono addirittura più alti dell’affitto mensile dell’appartamento. «Anche gli anziani che hanno pagato i premi per tutta la vita si trovano sempre più spesso a dover far fronte a franchigie e quote a carico insostenibili», afferma Vroni Thalmann-Bieri, consigliera nazionale lucernese e membro della CSSS-N. «In qualità di responsabile sociale, mi capita spesso di incontrare casi sconcertanti».
Inoltre, la classe media, che lavora e si assume le proprie responsabilità, nel sistema attuale viene doppiamente penalizzata: paga i premi di tasca propria e, con le proprie tasse, finanzia anche le riduzioni dei premi per gli altri e l’assistenza sanitaria gratuita per i richiedenti asilo provenienti da tutto il mondo.
L’immigrazione incontrollata e il caos nel settore dell’asilo causano un aumento significativo dei costi
Uno dei principali fattori di costo nel settore sanitario è, oltre alla legge sull’assicurazione malattie (LAMal), al progresso medico e all’ampliamento delle prestazioni, la crescita della popolazione. Nel 2000 la Svizzera contava poco più di 7,1 milioni di abitanti. Oggi sono più di 9 milioni. La ragione principale è l’immigrazione incontrollata dovuta alla libera circolazione delle persone nell’UE. Inoltre, tra il 2000 e il 2024 sono state presentate 505’598 domande di asilo in Svizzera. A queste si aggiungono circa 70’000 cittadini ucraini con status S.
Il fatto che i costi sanitari siano aumentati in modo significativo in questo periodo non è un caso: «Gli immigrati e i richiedenti asilo hanno immediatamente diritto a tutte le prestazioni, senza aver prima versato contributi», afferma de Courten. Ciò vale anche per i richiedenti asilo respinti e soggetti all’obbligo di espatrio, nonché per altri immigrati irregolari.
Anche il ricongiungimento familiare rappresenta un problema. Attualmente, tre immigrati dell’UE su dieci arrivano in Svizzera in questo modo. Sono sempre più numerose le persone anziane che immigrano. Con il trattato di sottomissione all’UE, il ricongiungimento familiare dovrebbe essere ampliato. Ciò comporterà un ulteriore aumento massiccio dei costi sanitari.
Secondo i calcoli dell’Istituto di politica economica svizzera (IWP), l’età media degli immigrati è di 30 anni. Un immigrato di 30 anni ha accesso a tutte le prestazioni sanitarie dal primo giorno di stipulazione dell’assicurazione. Anche un trentenne nato in Svizzera ha pieno accesso a tali prestazioni. Tuttavia, ha già versato premi per 30 anni, per un totale di circa 65’000 franchi. Più gli immigrati sono anziani, maggiore è il deficit di finanziamento e più è probabile che ricorrano a prestazioni costose. «La politica migratoria irresponsabile, la politica di asilo completamente fallimentare e gli incentivi sbagliati nel settore sanitario sono il risultato della politica di sinistra», afferma Michael Graber, consigliere nazionale e membro della CSSS-N (VS).
Le soluzioni dell’UDC
Senza riforme che correggano gli incentivi inappropriati, non sarà possibile tenere sotto controllo i costi nel settore sanitario, afferma Thomas de Courten. Inoltre, sarebbero necessarie misure che correggano i vantaggi concessi ai richiedenti asilo e agli immigrati.
Al fine di ridurre i costi, l’UDC presenta una serie di misure nel nuovo documento programmatico «Premi assicurativi sanitari più bassi per la classe media grazie alla riduzione dei costi nel settore sanitario». Tra queste figurano
Queste misure consentirebbero di realizzare risparmi per miliardi di franchi, secondo Amaudruz. «Ciò si tradurrebbe direttamente in premi più bassi e aumenterebbe il potere d’acquisto di molte persone nel nostro Paese». Vroni Thalmann-Bieri: «Non chiediamo meno solidarietà, ma una solidarietà più equa: la nostra popolazione, che da decenni versa contributi e sostiene il sistema sanitario, non deve essere trattata peggio degli immigrati e dei richiedenti asilo».