Cosa ci aspetta con il trattato di sottomissione all’UE?
I contenuti e le conseguenze principali del trattato UE. Un primo bilancio.

- Qual è la portata del previsto trattato UE?
L’intero dossier del trattato UE comprende 2’228 pagine. Negli accordi si fa inoltre riferimento a diverse sentenze della Corte di giustizia europea, direttive e regolamenti UE. Chi li legge si ritrova nella giungla infinita delle regolamentazioni dell’UE con 20’897 pagine di testi normativi.
- Quali settori sono interessati?
L’intero pacchetto di accordi con l’UE riguarda settori centrali della politica e dell’economia svizzera: immigrazione, trasporto aereo e terrestre (ferroviario e stradale), agricoltura, ostacoli tecnici al commercio, energia elettrica, sanità e prodotti alimentari. In tutti questi campi, il diritto dell’UE sostituisce quello svizzero.
- In futuro dovremo adottare automaticamente il diritto dell’UE?
Si parla di «adozione dinamica del diritto»: di fatto la Svizzera deve adottare e applicare immediatamente (= automaticamente) il diritto dell’UE.
- Che cosa accadrà alla nostra democrazia diretta?
I nostri diritti popolari diventeranno privi di valore. Il diritto dell’UE avrà la precedenza su quello svizzero. Ad esempio, l’iniziativa per la sostenibilità «No a una Svizzera da 10 milioni» non potrebbe essere dichiarata valida, poiché sarebbe in contrasto con la libera circolazione delle persone nell’UE.
- In futuro saranno giudici stranieri ad avere l’ultima parola?
Sì. La Svizzera deve adottare unilateralmente il diritto dell’Unione. La Corte di Giustizia Europea (CGUE) interpreta queste leggi e in caso di controversia, è lei a decidere in via definitiva: le sue sentenze sono vincolanti per il nostro Paese.
- L’UE può imporre sanzioni alla Svizzera?
Il Parlamento o la popolazione svizzera possono rifiutare l’adozione di una legge dell’UE, ma in tal caso rischiano le cosiddette «misure compensative». Ciò significa che l’UE può imporre sanzioni alla Svizzera e ricattarla. Questo meccanismo sanzionatorio è stato concesso dal Consiglio federale all’UE tramite un accordo.
- Quanto ci costa il trattato UE?
I costi diretti (contributo di coesione, programmi UE, agenzie UE ecc.) ammontano a circa 1,9 miliardi di franchi all’anno. A questi si aggiungono i costi indiretti: le imprese svizzere devono applicare la normativa UE, che è complessa e onerosa. A livello federale e cantonale devono essere creati centinaia di nuovi posti di funzionari per l’attuazione delle leggi, delle normative e dei controlli dell’UE.
- Ci sarà un aumento dell’immigrazione in Svizzera?
Il ricongiungimento familiare per i cittadini dell’Unione Europea sarà ampliato. Saranno ammessi coniugi, partner registrati, figli, figliastri, nipoti, genitori, nonni e suoceri. Per i familiari bisognosi di assistenza, il ricongiungimento familiare sarà ulteriormente agevolato.
- Assisteremo a un ulteriore aumento dell’immigrazione nello Stato sociale svizzero?
In teoria, solo le persone “attive professionalmente” possono entrare in Svizzera. Ma secondo la definizione dell’UE, una persona è considerata “attiva professionalmente” se, ad esempio, lavora al 40% e guadagna circa 2’000 franchi al mese. Con il nuovo trattato UE, questa persona può risiedere in Svizzera, ricevere prestazioni sociali supplementari e persino far venire la propria famiglia nel nostro Paese
e ricevere ulteriori prestazioni sociali. Anche in caso di disoccupazione, un cittadino dell’UE continua a essere considerato «lavoratore» se è iscritto a un ufficio di collocamento.
- Quali sono le conseguenze dell’accordo sull’energia elettrica?
La Svizzera deve mettere la propria produzione di energia elettrica al servizio dell’UE. Dopo un periodo di sei anni, l’UE potrà accedere alle nostre riserve di energia idroelettrica. La nostra sicurezza di approvvigionamento diminuirà e i prezzi dell’energia elettrica aumenteranno.
- Ci ritroveremo con lo stesso caos ferroviario che si verifica in Germania?
L’orario cadenzato è a rischio a causa dell’ammissione di Flixtrain e di altri operatori sulle linee ferroviarie a lunga percorrenza svizzere. L’obbligo di recepimento dinamico del diritto comunitario metterà sotto pressione il nostro trasporto pubblico fortemente sovvenzionato a causa del divieto dell’UE di aiuti/sovvenzioni statali che «distorcono la concorrenza».
- Cosa comporta la normativa alimentare dell’UE per le feste di paese, i chioschi di grigliate e i negozi delle fattorie?
Se l’associazione femminile offre marmellate fatte in casa al mercatino dell’Avvento, in futuro ciò rientrerà nella normativa alimentare dell’UE. I volontari dovranno seguire corsi di formazione sull’igiene, le cucine dovranno essere certificate dall’UE e per ogni prodotto dovrà essere redatta una documentazione sugli ingredienti, gli allergeni e i processi di produzione. Ciò vale anche per i negozi delle fattorie, le feste di lotta svizzera e persino la cucina da campo dell’esercito svizzero: l’UE regola in modo eccessivo e compromette l’impegno volontario.