Signor Jans: La popolazione svizzera è insoddisfatta!

Marcel Dettling
Marcel Dettling
Consigliere nazionale Oberiberg (SZ)
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Alcuni titoli delle ultime settimane:

  • 29 Agosto, Flurlingen (ZH): Richiedente asilo siriano accolto provvisoriamente lancia pietre contro automobili e persone. Donna e agente di polizia feriti.
  • 31 Agosto, Locarno (TI): Furto con scasso in un negozio di alimentari e in un chiosco. Due richiedenti asilo nordafricani sono stati arrestati.
  • 5 Settembre, Losanna (VD): Arresto di un cittadino algerino che ha commesso un furto con scasso in un negozio e ha appiccato un incendio.
  • 6 Settembre, Liestal (BL): Un afgano colpisce una donna con un pugno in faccia e ferisce un agente di polizia.
  • 10 Settembre, Aarau (AG): Ladri d’auto colti in flagrante. Autori del reato: due richiedenti asilo.
  • 13 Settembre, Zurigo (ZH): Un siriano colpisce una donna sul tram fino a farle perdere i sensi.

Violenza contro le donne. Mancanza di rispetto per lo Stato di diritto svizzero. Furti e rapine in continuo aumento.

Non si tratta di casi isolati. Questa è ormai la nuova normalità in Svizzera. La criminalità è aumentata notevolmente. I principali responsabili sono richiedenti asilo, immigrati clandestini, turisti criminali e determinati gruppi di stranieri residenti in Svizzera.

E il ministro della giustizia competente, Beat Jans (PS), cosa sta facendo? Nulla.

Non vuole controlli alle frontiere, né limiti massimi per l’asilo. Non attua nemmeno le iniziative parlamentari in materia di asilo.

L’unica cosa che Jans ha realizzato nelle ultime settimane è istruire la polizia a non menzionare più il colore della pelle durante le ricerche. È così che la sinistra e i Verdi affrontano il problema della criminalità importata: non si può più chiamare il problema con il suo nome.

Non è possibile continuare in questo modo.

Desideriamo garantire nuovamente maggiore sicurezza alla popolazione svizzera. A tal fine è necessaria l’iniziativa popolare «Fermare gli abusi nell’asilo! (Iniziativa per la protezione delle frontiere)», che oggi consegniamo alla Cancelleria federale.

I controlli alle frontiere sono efficaci. Lo dimostrano gli esempi dell’Italia e della Germania, dove il numero delle prime richieste di asilo (da gennaio ad agosto 2025) si è dimezzato. Nel nostro Paese, invece, l’immigrazione criminale continua senza sosta.

Per comprendere appieno la portata dell’immigrazione clandestina:

  • Dal 2000 sono state presentate oltre mezzo milione di richieste di asilo in Svizzera.
  • Quattro beneficiari di assistenza sociale su dieci in Svizzera hanno un passato di richiedenti asilo.
  • Il sistema di asilo costa, solo a livello federale, quattro miliardi di franchi all’anno: con questa somma potremmo finanziare la tredicesima rendita AVS.
  • La maggior parte di coloro che giungono nel nostro Paese sono giovani musulmani provenienti da tutto il mondo, ed è ingenuo ritenere che questi migranti in cerca di asilo dall’Africa, dall’Afghanistan, dalla Siria, ecc. non portino con sé i loro problemi.

L’immigrazione dei richiedenti asilo in Europa rappresenta una questione sociale complessa. Possiamo osservare la situazione in Svezia, Francia e Germania, dove la situazione si è già deteriorata da tempo.

Dobbiamo affrontare in modo sistematico il problema dell’abuso del diritto d’asilo. Con la nostra iniziativa popolare «Fermare gli abusi nell’asilo! (Iniziativa per la protezione delle frontiere)» chiediamo controlli sistematici alle frontiere e la fine dell’asilo per i migranti illegali che entrano in Svizzera attraverso paesi terzi sicuri.

La popolazione svizzera è insoddisfatta. I cittadini non desiderano accogliere ulteriori richiedenti asilo e criminali provenienti da tutto il mondo.

Sono lieto che oggi, con la presentazione dell’iniziativa per la protezione delle frontiere, abbiamo compiuto un importante passo avanti.

Marcel Dettling
Marcel Dettling
Consigliere nazionale Oberiberg (SZ)
 
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