Il Consiglio federale, il Parlamento e l’amministrazione di Berna nutrono un gran timore nei confronti dell’iniziativa popolare dell’UDC «No a una Svizzera da 10 milioni di abitanti!». E sanno perfettamente perché: gli Svizzeri non vogliono una Svizzera da 10 milioni di abitanti.
I nostri cittadini ne hanno abbastanza di questa incontrollata esplosione demografica. Gli Svizzeri ne hanno abbastanza della cementificazione del nostro splendido paesaggio, abbastanza della perdita di qualità di vita causata dal crescente sovraffollamento, abbastanza della penuria di alloggi e dei prezzi inaccessibili, abbastanza del sovraccarico delle infrastrutture, abbastanza delle ore passate negli ingorghi e dei treni sovraffollati, abbastanza degli ospedali al limite e dei costi sanitari sempre più alti, abbastanza del saccheggio delle nostre assicurazioni sociali, abbastanza della criminalità importata, abbastanza delle classi scolastiche in cui resta solo una manciata di bambini svizzeri.
Parlamento e Consiglio federale ignorano la Costituzione federale
Tutto questo gli Svizzeri non lo vogliono. Lo hanno già espresso chiaramente più di undici anni fa – con il loro “sì” all’iniziativa dell’UDC contro l’immigrazione di massa, il 9 febbraio 2014. Da allora, l’articolo 121a della nostra Costituzione federale stabilisce nero su bianco che la Svizzera regola autonomamente l’immigrazione tramite tetti massimi e contingenti. Ma il Consiglio federale, il Parlamento e l’amministrazione si sono rifiutati di applicare la volontà popolare. Fino a oggi hanno semplicemente ignorato il risultato della votazione!
Ma non è tutto: con il nuovo accordo di sottomissione all’UE, la libera circolazione delle persone verrebbe ulteriormente estesa, contrariamente alla volontà popolare e alla Costituzione federale. Mi dispiace dirlo, ma il Consiglio federale non ha violato la Costituzione una sola volta – intende farlo una seconda volta. Infatti, con l’adozione della cosiddetta direttiva europea sulla cittadinanza dell’Unione, il ricongiungimento familiare
verrebbe notevolmente facilitato ed esteso.
Secondo i nuovi trattati con l’UE, potranno giungere in Svizzera: coniuge, partner registrato, figli, figliastri, nipoti, genitori, nonni, suoceri e bisnonni acquisiti. Anche per i familiari bisognosi di cure, il ricongiungimento sarà agevolato.
L’accordo di sottomissione all’UE porterà ancora più immigrazione
Queste facilitazioni del ricongiungimento familiare provocheranno una nuova ondata migratoria. In futuro, grazie alla libera circolazione delle persone, potranno immigrare anche i cittadini dei nuovi Paesi candidati all’adesione all’UE, non appena saranno ammessi definitivamente: Albania, Bosnia-Erzegovina, Georgia, Moldavia, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Kosovo e, con ogni probabilità, anche l’Ucraina. In lista d’attesa figurano pure la Turchia e l’Armenia. Anche questo alimenterà ulteriormente l’immigrazione.
Noi non vogliamo una Svizzera da 10 milioni di abitanti! Ma l’immigrazione di massa, con l’eventuale approvazione dell’accordo di sottomissione all’UE e a causa del continuo abuso
del diritto d’asilo, non solo continuerà, ma si intensificherà.
Per questo vi raccomando caldamente di votare sì all’Iniziativa per la sostenibilità. Se questo Parlamento non prenderà sul serio le preoccupazioni della popolazione e raccomanderà di respingere l’iniziativa popolare, sono convinto che i cittadini decideranno diversamente. Perché il nostro popolo vuole che la Svizzera resti la Svizzera.