Complimenti, signor consigliere federale Parmelin!

La Svizzera è riuscita a ridurre di molto i dazi doganali statunitensi. Questo fatto ci conferma che dobbiamo poter continuare ad agire in modo indipendente anche in futuro. L’accordo di sottomissione all’UE non è una soluzione: la Svizzera finirebbe per essere in balia della burocrazia dell’UE. Per sempre.

Condividi Stampa articolo

Il ministro dell’economia Guy Parmelin ha fatto nuovamente un ottimo lavoro. La Svizzera e gli Stati Uniti hanno deciso di abbassare parecchio le tariffe doganali: 15 percento invece di 39 percento. Questo accordo protegge i posti di lavoro in Svizzera e crea condizioni molto più favorevoli per le esportazioni svizzere.

Il consigliere federale dell’UDC Parmelin non cerca notorietà, ma i migliori risultati possibili. E ha puntato sulla strategia giusta. Ha tirato le fila politiche dietro le quinte e ha aperto le porte ai rappresentanti dell’economia: insieme per la piazza economica svizzera.

L’UDC Svizzera dice che:

L’accordo con gli Stati Uniti ha mostrato come la Svizzera possa agire in modo indipendente e nell’interesse della nostra economia. Questa è la formula del successo della Svizzera: essere economicamente aperti senza lasciarsi coinvolgere politicamente.

Anche in futuro, la Svizzera dovrà poter agire in modo indipendente. Questo vuol dire:

  • Non dipendere da un solo partner economico, ma puntare su diversi.

  • Fare altri accordi di libero scambio

  • Creare le migliori condizioni possibili in Svizzera, invece di affidarsi alla burocrazia dell’UE.

L’economia tedesca è sotto pressione per le regole dell’UE

L’accordo con gli Stati Uniti dimostra anche che il previsto trattato di sottomissione all’UE non è una soluzione. Anzi. La Svizzera perderebbe la sua capacità di agire. La Svizzera si legherebbe unilateralmente all’UE. Dovrebbe adottare tutta la marea di regolamenti dell’UE e sottostare alla Corte di giustizia dell’Unione europea. Per sempre. Non è prevista alcuna via d’uscita. A quel punto non ci sarebbe più nulla da negoziare: né con l’UE, né con gli Stati Uniti, né con altri paesi.

In Germania stanno sparendo decine di migliaia di posti di lavoro nell’industria e il settore automobilistico sta attraversando la crisi più profonda della sua storia. Uno dei problemi principali è la burocrazia dell’UE, che danneggia l’Europa come sede economica e indebolisce la competitività delle aziende che operano a livello internazionale. È quello che pensa il 95% (!) delle aziende intervistate in Germania. La Camera di commercio e dell’industria tedesca critica il «flusso continuo di nuove leggi, obblighi di rendicontazione, requisiti, moduli» dell’UE.

Questo dovrebbe essere chiaro a tutti: l’enorme burocrazia dell’UE non è un’alternativa al modello di successo svizzero.

 
Utilizziamo cookies per personalizzare contenuti e comunicazioni, per poter offrire funzioni per media sociali e per analizzare gli accessi al nostro portale. Inoltre, trasmettiamo informazioni per l'utilizzo della nostra pagina web ai nostri partner per media sociali, pubblicità e analisi. Vedere i dettagli Vedere i dettagli
Sono d'accordo