La Svizzera deve immediatamente smettere di contribuire al fondo di coesione dell’UE. Si è infatti appreso oggi, in occasione della visita del ministro polacco dell’economia, che quasi la metà del contributo svizzero, ossia 500 milioni di franchi, è andata alla Polonia, una delle economie più dinamiche d’Europa, che registra dei tassi di crescita di molto superiori a quelli della Svizzera.
Ricevendo oggi il ministro polacco degli investimenti e dello sviluppo economico, il Consiglio federale ha pubblicato un euforico comunicato nel quale annuncia che la Polonia è non solo un partner commerciale importante della Svizzera, ma anche attualmente una delle economie più dinamiche d’Europa.
La Polonia registra effettivamente dei tassi di crescita sensibilmente più elevati della Svizzera: 5% nel 2018 e le previsioni di crescita annunciano il 3,7% per il 2019. A titolo di paragone, il Segretariato di Stato all’economia (SECO) ha annunciato una crescita reale del PIL svizzero del 2,5% nel 2018 e, per l’anno in corso, ha corretto al ribasso le sue previsioni, ossia dall’1,5 all’1,1%.
È quindi il colmo dell’assurdità vedere proprio la Polonia fare la parte del leone, dunque ricevendo 500 milioni di franchi, del contributo di 1,3 miliardi di franchi che la Svizzera ha versato a Bruxelles nell’ambito dell’estensione dell’UE. Di fronte a questo enorme spreco di denaro, l’UDC chiede che cessino immediatamente i versamenti miliardari all’UE. Questo denaro dei contribuenti deve essere investito in Svizzera a vantaggio delle cittadine e dei cittadini svizzeri.