Nella riunione di oggi, il gruppo parlamentare dell’UDC ha respinto chiaramente la coercizione antidemocratica del cosidetto Windexpress. La proposta di legge non garantisce un approvvigionamento elettrico sicuro per il nostro Paese, è antidemocratica e porta alla deturpazione del nostro paesaggio.
Oggi abbiamo già troppo poca elettricità. La situazione è destinata a peggiorare in futuro. Da un lato, perché la strategia energetica 2050, che ha fallito miseramente, prevede l’eliminazione graduale dell’energia nucleare nel medio termine. Dall’altro lato, se il 18 giugno verrà adottata la Legge divoratrice di elettricità (Legge sul clima), avremo bisogno di molta più elettricità, poiché la guida e il riscaldamento saranno possibili solo elettricamente. Con il decreto mantello (21.047 “Approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili”) e il cosiddetto Windexpress (22.461 “Legge urgente concernente l’accelerazione di progetti di parchi eolici avanzati e di grandi progetti di centrali idroelettriche ad accumulazione”), la maggioranza di centro-sinistra del Consiglio federale e del Parlamento stanno ingannando la popolazione facendole credere che un approvvigionamento elettrico sicuro può essere ottenuto solo con il sole, il vento e l’acqua.
Si tratta dell’esatto contrario: la nostra natura verrebbe completamente tappezzata da pale eoliche e pannelli solari. Questo perché le leggi autorizzano esplicitamente le installazioni solari a cielo aperto, ad eccezione delle superfici agricole, e le turbine eoliche nelle foreste. Ciononostante, avremmo sempre troppo poca elettricità, soprattutto nei mesi invernali bui e nebbiosi.
Secondo il gruppo UDC, è anche discutibile il fatto che
La neutralità della Svizzera non deve essere sacrificata
Il gruppo UDC respinge chiaramente le forniture di armi dirette e indirette all’Ucraina. La neutralità perpetua, armata e integrale ha portato sicurezza e stabilità al popolo svizzero per oltre 200 anni e non dev’essere sacrificata dalla politica da banderuola del centro-sinistra. Il Gruppo UDC si oppone pertanto all’unanimità alle proposte 23.402 “Modifica della Legge sul materiale bellico” (Iniziativa parlamentare CPS-S) e 23.3005 “Modifica della Legge sul materiale bellico” (Mozione CPS-N).
Non ci devono più essere aziende “troppo grandi per fallire”
L’UDC aveva già chiesto una soluzione al problema “too big to fail” sulla scia del salvataggio di UBS da parte del Governo federale – che è fallita al Consiglio degli Stati a causa della resistenza del PLR e del PPD/Centro. Inoltre, l’UDC aveva già previsto nel 2014 che la normativa “too big to fail” non avrebbe funzionato. Ora il Consiglio federale deve finalmente garantire che non ci siano più aziende “troppo grandi per fallire” in Svizzera. Il gruppo parlamentare dell’UDC è unanimemente a favore delle seguenti proposte: