Quando è troppo è troppo: ogni anno oltre 100’000 persone immigrano in Svizzera. La maggior parte di loro proviene dall’UE. Gli svizzeri ne hanno decisamente abbastanza e vogliono limitare l’immigrazione. Questo non sarebbe possibile con il previsto accordo quadro dell’UE. I sostenitori dell’UE stanno escogitando un altro trucco. Vogliono rendere il trattato di sottomissione all’UE appetibile per la popolazione con una “clausola di salvaguardia”. Oggi esiste già una “clausola valvola” ed è quasi inefficace. Quella nuova vale ancora meno.
Mancanza di alloggi, affitti e costi sanitari in esplosione, strade e treni congestionati, aumento della criminalità e calo della qualità dell’istruzione nelle scuole: l’immigrazione eccessiva sta causando problemi enormi e costi spaventosi per i contribuenti svizzeri in quasi tutti i settori. Inoltre, sta ponendo il nostro Paese di fronte a problemi politici sempre più difficili. L’ultima votazione sui progetti di potenziamento autostradale ne è solo un esempio.
Il previsto accordo quadro dell’UE aggrava questi problemi. L’obiettivo è quello di ampliare ulteriormente la libera circolazione delle persone. In particolare, i cittadini dell’UE otterranno il diritto di residenza permanente in Svizzera dopo 5 anni invece degli attuali 10 anni. Ciò significa che potranno rimanere qui anche se diventeranno disoccupati o dipendenti dall’assistenza sociale. E con il trattato di sottomissione all’UE, gli elettori svizzeri perdono ogni possibilità legale di controllare l’immigrazione in conformità con la Costituzione.
Per far passare il trattato di sottomissione all’Unione Europea alle urne, i sostenitori dell’UE vogliono dare ai cittadini una pillola di rassicurazione chiamata “clausola di salvaguardia”. Si tratta di una tigre di carta: la clausola di salvaguardia non apporta alcun miglioramento significativo rispetto alla “clausola valvola” esistente e del tutto inefficace.
Queste clausole dell’Unione Europea sono puramente di facciata. L’esempio della Croazia lo dimostra chiaramente: la piena libertà di circolazione delle persone è stata applicata al paese nel 2022. A causa dell’elevato livello di immigrazione, il Consiglio federale ha potuto attivare la clausola di salvaguardia e introdurre delle quote. Tuttavia, dato che questa misura è limitata a un massimo di due anni, la Croazia tornerà a godere della piena libertà di circolazione delle persone a partire dal 1° gennaio 2025. Per il nostro piccolo paese, questo significa una nuova ondata di immigrati e costi stimati per miliardi.
Nel peggiore dei casi, la “clausola di salvaguardia” è addirittura dannosa. Perché rischia di indebolire la “clausola valvola”. Dopo tutto, l’attuazione della “clausola valvola” è a discrezione della Svizzera. E se la “clausola di salvaguardia” si applicasse bilateralmente, cioè richiedesse anche l’accordo o l’interpretazione dell’UE? In questo caso la Svizzera avrebbe rinunciato all’ultima risorsa.
In parole povere: la “clausola di salvaguardia” non è altro che facciata. Con il trattato di sottomissione dell’UE, siamo completamente alla mercé dell’immigrazione dell’UE.