Il Consiglio federale dichiara che ulteriori misure di apertura saranno prese dal 22 marzo “se la situazione epidemiologica lo permette”. Ma non menziona alcun dato concreto sul quale basare le sue prossime decisioni. In altre parole, il Consiglio federale tiene aperte tutte le porte. Come possono i Cantoni prendere posizione senza date di apertura o dati concreti sui quali basare tali decisioni? Ancora una volta, abbiamo a che fare con una consultazione-alibi.
Il Consiglio federale continua a non dare nessuna prospettiva e nessun piano di apertura. Una possibile riapertura dei ristoranti non è nemmeno menzionata. Nemmeno una parola in merito all’obbligo di home office.
Le misure e le decisioni prese restano arbitrarie
Le misure del Consiglio federale restano arbitrarie e incomprensibili. Sono permessi incontri privati al chiuso con 10 persone senza concetti di protezione, ma i ristoranti che dispongono di concetti di protezione devono restare chiusi. In questo modo, il Consiglio federale continua a perdere credibilità tra i cittadini che inizieranno a non rispettare nemmeno le misure più ragionevoli. Con questo modo di procedere, il Consiglio federale rischia di ottenere l’esatto contrario rispetto all’obiettivo prefissato: ossia l’aumento dei contagi. A pagare tutto ciò saranno nuovamente i cittadini e le imprese a causa delle prossime imminenti restrizioni.
Il concetto di test presentato resta tuttora irrealistico, mentre i quesiti sui test “fai da te” (ammissione, dati statistici e viaggi) non hanno ancora una risposta.