La strategia energetica 2050 è fallita. I principali rappresentanti dell’economia, della Confederazione e della comunità scientifica sono d’accordo: una penuria di elettricità è la più grande minaccia per il nostro paese e, secondo la Confederazione, diventerà realtà già tra due o tre anni, con conseguenze catastrofiche per la popolazione svizzera.
Per evitare la prevedibile catastrofe, l’UDC Svizzera, in occasione della sua tradizionale conferenza a Bad Horn (TG), chiede al Consiglio federale di
La tradizionale conferenza dei quadri dell’UDC Svizzera del 7 e 8 gennaio a Bad Horn (TG), è stata dedicata alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico della Svizzera, soprattutto per quanto riguarda l’energia elettrica. All’incontro hanno partecipato il presidente del partito Marco Chiesa, il Capogruppo alle Camere federali Thomas Aeschi, la Comitato direttivo del partito, il Consigliere federale Guy Parmelin, l’ex Consigliere federale Christoph Blocher e numerosi membri del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati nonché i rappresentanti dei partiti cantonali.
Tra i relatori c’erano esperti rinomati come la dottoressa Michaela Schärer, direttrice dell’Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP), che ha delineato i rischi più urgenti per il nostro paese nella sua presentazione “Analisi dei rischi per la Svizzera 2020 – valutazione dei pericoli, in particolare lo scenario di un blackout”. Nella presentazione “Quanto siamo preparati alle crisi? Quali cambiamenti sono necessari?”, Werner Meier, delegato del governo federale per l’approvvigionamento economico nazionale, ha mostrato dove c’è un urgente bisogno di agire. Hans E. Schweickardt, ex CEO di EOS Holding e presidente di Swiss Electric, ha dato una valutazione del pericolo della carenza di elettricità e di ciò che deve essere fatto ora. Il vice cancelliere André Simonazzi ha parlato delle lezioni apprese dalla crisi pandemica.
È stato nuovamente ribadito: tra due o tre anni, se non prima, la Svizzera non avrà sufficiente elettricità, soprattutto nei mesi invernali. Questo porterà alla catastrofe che l’UDC ha annunciato da tempo. Una carenza di elettricità avrebbe conseguenze esistenzialmente minacciose per le persone, i posti di lavoro e la prosperità e avrebbe effetti molto più drastici sul nostro paese dell’attuale crisi pandemica. Una penuria di energia elettrica colperebbe duramente tutti in Svizzera. Senza elettricità, l’intera quotidianità crollerebbe. Il cibo e gli altri prodotti di uso quotidiano scarseggerebbero, la reperibilità di denaro non sarebbe più garantita, il riscaldamento, la cucina, la doccia e molto altro non sarebbero più utilizzabili o lo sarebbero solo in misura limitata. L’assistenza sanitaria, i trasporti e molto altro si fermerebbero.
Le principali conclusioni della conferenza sono le seguenti:
L’UDC chiede quindi al Consiglio federale di:
Contro il grande pericolo di una penuria elettrica o addirittura di un blackout prolungato, è necessario agire ora. L’UDC Svizzera si rivolgerà quindi agli altri partiti borghesi per unire le forze e convincere il Consiglio federale a nominare un Generale per l’energia al fine di garantire l’approvvigionamento energetico del nostro Paese.