Il gruppo parlamentare dell’UDC esige inoltre che il Consiglio federale ponga fine alla segretezza che circonda il previsto trattato di sottomissione all’UE.
I sindacati hanno ottenuto successo con la loro iniziativa per la 13a rendita AVS. Ma hanno deliberatamente lasciato aperta la questione del finanziamento.
Ora è chiaro che il PS intende penalizzare proprio la popolazione attiva con un aumento dei contributi salariali. Il gruppo parlamentare dell’UDC respinge anche l’aumento dell’IVA, che graverebbe in modo particolare sulle persone con redditi bassi.
La sinistra e la sua consigliera federale Baume-Schneider hanno il dovere di assumersi la responsabilità della loro politica sociale inadeguata e di elaborare una riforma delle rendite che garantisca l’AVS a lungo termine, senza attingere al portafoglio della popolazione.
Il gruppo parlamentare dell’UDC ribadisce: invece di sperperare miliardi per il caos dell’asilo e gli aiuti allo sviluppo, occorre dare priorità alla salvaguardia dell’AVS.
Basta con i segreti sul trattato di sottomissione all’UE
In occasione dell’accordo di Schengen/Dublino del 2004, l’Ufficio federale di giustizia aveva chiesto al Consiglio federale di indire un referendum obbligatorio. Ora, invece, per il previsto accordo di sottomissione all’UE, che va ben oltre, improvvisamente non è più necessario un referendum obbligatorio.
Il segreto che il Consiglio federale mantiene sul previsto accordo con l’UE è antidemocratico. Il gruppo parlamentare dell’UDC esige piena trasparenza: il Consiglio federale deve rendere pubblici gli allegati e il progetto di co-rapporto sull’accordo Schengen/Dublino. È importante che la popolazione e il Parlamento possano formarsi una propria opinione sulla portata del trattato di sottomissione all’UE. La Svizzera gode di diritti popolari esemplari. Il gruppo parlamentare dell’UDC chiede un referendum obbligatorio con l’approvazione dei Cantoni.
Adeguamento della legge sul materiale bellico
Il gruppo parlamentare dell’UDC sostiene una modifica della legge sul materiale bellico. Il Consiglio federale deve riottenere un maggiore margine di manovra. In questo modo, in circostanze eccezionali e per salvaguardare gli interessi della Svizzera, potrà prescindere dai criteri ufficiali di autorizzazione e approvare più facilmente le esportazioni di armi, pur nel rispetto del diritto svizzero in materia di neutralità.