Il gruppo UDC alle Camere federali ha nominato il consigliere nazionale Heinz Brand per l’elezione alla funzione di 2° vicepresidente del Consiglio nazionale. Heinz Brand sarà così presidente della camera bassa nel 2021. Egli si è imposto al quarto scrutinio sui consiglieri nazionali Andreas Aebi (BE), Pierre-André Page (FR) e David Zuberbühler (AR).
L’UDC pone la sua impronta sulla revisione della legge sulle telecomunicazioni
I delegati dell’UDC nella commissione parlamentare hanno fortemente posto la loro impronta sulla revisione della legge sulle telecomunicazioni (LTC). Il mercato delle telecomunicazioni si sta sviluppando a grande velocità. C’è il grande rischio che delle revisioni di legge prevedano delle regolamentazioni per tecnologie o servizi che non esisteranno più al momento dell’entrata in vigore della legge. Tale è, per esempio, il caso del roaming. È prevedibile che il problema delle tasse di roaming si risolva automaticamente in un futuro prossimo a causa delle comunicazioni telefoniche via WhatsApp, Skype, eccetera. Inoltre, l’UDC non vuole una restrizione della televisione in differita (Replay-TV). Essa è riuscita a far togliere dal progetto un divieto di questa forma di TV.
La regolamentazione degli accessi e dei prezzi delle reti in fibra ottica è al centro di questa revisione della LTC. Il gruppo UDC vuole evitare di indebolire, o addirittura di soffocare gli investimenti miliardari per dotare la Svizzera di una rete di comunicazione a grande velocità. Bisogna perciò proteggere chi sta investendo milioni nell’ampliamento di questa rete anche nelle regioni periferiche. Sono le condizioni-quadro attuali che permettono alla Svizzera di offrire dei servizi di telecomunicazione che sono fra i migliori al mondo. La Svizzera si classifica infatti al secondo posto in un confronto internazionale della copertura a banda passante larga e il 99% della popolazione elvetica beneficia di bande passanti estremamente larghe. Il gruppo UDC rifiuta perciò di modificare il regime degli accessi che ha dato prova della sua efficacia. La cosiddetta “liberalizzazione dell’ultimo miglio” deve per il momento limitarsi ai cablaggi in rame. Il gruppo UDC sosterrà all’unanimità la revisione della legge sulle telecomunicazioni.
Niente nuovo inno svizzero dalla porta di servizio
Il gruppo UDC sostiene un’iniziativa parlamentare del consigliere agli Stati Thomas Minder il quale chiede che il “Salmo svizzero” rimanga l’inno nazionale ufficiale. Qualsiasi modifica dell’inno nazionale esigerebbe dunque una revisione di legge, per cui la decisione finale e la legittimazione dell’inno competerebbe all’assemblea federale e, tramite referendum facoltativo, alle cittadine e ai cittadini. Di fronte ai periodici tentativi di imporre un nuovo inno nazionale, il gruppo UDC non si accontenta delle promesse del Consiglio federale di non decidere nulla in materia senza consultare il parlamento. Per maggiore sicurezza, bisogna imporre l’ostacolo dello scrutinio popolare, dunque esigere una revisione di legge.
Il gruppo UDC approva a malincuore la legge sugli stranieri
Il Consiglio degli Stati ha inasprito, durante l’ultima sessione primaverile, la norma del progetto del Consiglio federale concernente i viaggi dei rifugiati nei loro paesi d’origine. Questa norma non è tuttavia abbastanza severa, secondo l’UDC, perché basta che un rifugiato faccia valere una situazione di emergenza – affermazione quasi inverificabile – per conservare il proprio statuto di rifugiato anche dopo aver viaggiato nel proprio paese d’origine. L’UDC auspica quindi il divieto completo di tali viaggi, perché è evidente che una persona che si reca nel suo paese d’origine, non vi è perseguitata. I membri UDC della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale sono comunque riusciti a ottenere un notevole miglioramento del progetto di revisione: rimarrà proibito alle persone ammesse provvisoriamente, ma pena una decisione di espulsione, esercitare un’attività lucrativa. È per questa ragione che l’UDC ha infine deciso di dare il suo sostegno a questa revisione.
Messa in sicurezza le frontiere invece di impieghi amministrativi!
Grazie alla digitalizzazione dell’Amministrazione federale delle dogane (programma di trasformazione Dazit), gli impieghi amministrativi liberati possono essere finalmente utilizzati per rafforzare il Corpo delle guardie di confine con 44 persone. Il gruppo UDC sostiene perciò all’unanimità la relativa mozione e il postulato della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale.