Più soldi ha lo Stato, più ne spende: per i funzionari pubblici, per la burocrazia e per i progetti di ridistribuzione. Il gruppo parlamentare dell’UDC chiede che si ponga fine a questa razzia statale nei portafogli dei cittadini.

Lo Stato svizzero continua a crescere. Per il prossimo anno sono già stati preventivati oltre 90 miliardi di franchi di spese federali, che il centro-sinistra vuole prelevare dalla popolazione e dalle imprese svizzere. Questo saccheggio da parte dello Stato deve essere fermato. Il gruppo parlamentare dell’UDC sostiene il pacchetto di sgravi 27, ma a una condizione chiara: la Confederazione deve ridurre le proprie spese e non introdurre nuove imposte e tasse. L’UDC respinge l’aumento della tassazione del 2° e 3° pilastro, che penalizzerebbe solo la previdenza privata. L’UDC chiede risparmi nei settori che negli ultimi anni hanno registrato una forte crescita: aiuto allo sviluppo, asilo, amministrazione federale.
No all’aumento delle trattenute salariali
L’organizzazione e il finanziamento degli asili nido sono di competenza dei Comuni e dei Cantoni. Ora i distributori di denaro, dal PLR al PS, vogliono introdurre un ulteriore «aiuto finanziario per l’assistenza all’infanzia complementare alla famiglia» a livello federale. Si tratta di un doppio passo falso, perché la Confederazione interferisce nelle responsabilità dei Cantoni. Inoltre, la legge comporta una maggiore ridistribuzione e costi più elevati. Come sempre, qualcuno dovrà finanziare i «regali» della Berna federale. In questo caso saranno i lavoratori e i datori di lavoro con detrazioni salariali più elevate. Di conseguenza, le famiglie avranno ancora meno soldi per vivere. Il gruppo parlamentare dell’UDC respinge questo costoso pseudo-regalo.
Meno funzionari, meno burocrazia, meno imposte federali
Ciò che il PLR chiede a gran voce sui media (Thierry Burkart sul SonntagsBlick) viene ora richiesto concretamente in Parlamento dal presidente del gruppo parlamentare dell’UDC Thomas Aeschi: un tetto massimo per i funzionari pubblici (mozione 25.3246). Il numero dei dipendenti a tempo pieno della Confederazione dovrebbe essere limitato. Il gruppo parlamentare dell’UDC osserva con curiosità se il PLR questa volta seguirà la linea oppure – come nel 2022 – si tirerà indietro quando sarà il momento di decidere (mozione 22.3957).
La burocrazia in costante crescita e i relativi costi rappresentano uno dei maggiori oneri per le PMI. Il gruppo parlamentare dell’UDC chiede pertanto l’introduzione di un freno alla regolamentazione delle PMI (mozione 25.4137). Le leggi federali e i trattati internazionali che comportano notevoli costi aggiuntivi di regolamentazione per le PMI dovrebbero essere sottoposti a un ostacolo legislativo: ad esempio, una maggioranza qualificata in entrambi i Consigli o l’abolizione di regolamenti esistenti almeno nella stessa misura.
Il gruppo parlamentare dell’UDC sostiene inoltre due mozioni che prevedono sgravi fiscali per le famiglie e gli anziani che esercitano un’attività lucrativa. Le persone che continuano a lavorare dopo aver raggiunto l’età pensionabile dovrebbero essere esentate dall’imposta federale diretta (mozione 24.4517). La seconda mozione chiede la deduzione integrale dei premi dell’assicurazione malattia dal reddito imponibile (mozione 24.4340).