Durante l’Assemblea dei delegati a Wimmis (BE), l’UDC Svizzera ha ribadito il suo impegno nella lotta contro il trattato di sottomissione con l’UE. La Svizzera è un paese di successo proprio perché è indipendente e decide da sola.


I sostenitori svizzeri dell’UE vogliono imporre a tutti i costi il trattato di sottomissione. Questo è il giudizio espresso dal presidente del partito Marcel Dettling davanti ai delegati dell’UDC Svizzera riunitisi a Wimmis (BE): «Questi cittadini non vogliono un voto popolare. Ingannano e truffano la popolazione svizzera». Si parla ora di una «clausola di protezione» contro l’immigrazione incontrollata, ma in realtà si tratta di una pillola tranquillante senza alcun effetto.
Economiesuisse sostiene che i nostri diritti democratici rimarrebbero «intatti». Anche questa è una clamorosa mistificazione, secondo Dettling. «La Svizzera dovrebbe adottare in linea di principio la legislazione dell’UE e sottostare alla giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea. E se non obbediamo, l’UE potrà punirci con sanzioni. Questo non ha nulla a che vedere con la nostra democrazia diretta». Al termine del suo intervento, accolto dall’applauso entusiasta dei delegati, Marcel Dettling ha concluso: «Dobbiamo smascherare questi truffatori e impostori pro UE».
La vicepresidente Céline Amaudruz ha definito i cosiddetti «miliardi di coesione» destinati all’UE come una «vergogna». «Nel Medioevo i feudatari esigevano tributi dai loro vassalli», ha sottolineato. Non si potrebbe simboleggiare meglio la sottomissione della Svizzera a Bruxelles, ha aggiunto la consigliera nazionale ginevrina.
Cosa prevede il trattato di sottomissione?
Successivamente, vari membri del Parlamento hanno illustrato i contenuti del trattato di 2.228 pagine. Il consigliere nazionale Gregor Rutz (ZH) ha parlato della subordinazione istituzionale della Svizzera, il consigliere nazionale Yvan Pahud (VD) ha trattato l’immigrazione, il consigliere nazionale Martin Hübscher (ZH) ha affrontato le questioni relative all’agricoltura e alla legislazione alimentare, il consigliere nazionale Benjamin Giezendanner (AG) ha esaminato l’accordo sul trasporto terrestre, mentre il consigliere nazionale Lars Guggisberg (BE) ha trattato i costi miliardari, e i due consiglieri nazionali del Canton Soletta, Christian Imark e Rémy Wyssmann, hanno parlato degli accordi sull’energia elettrica e sulla sanità.
Il presidente del gruppo parlamentare Thomas Aeschi ha tratto una conclusione chiara: «Con il trattato di sottomissione con l’UE, la classe politica sta cercando ancora una volta di condurre subdolamente la Svizzera nell’UE, privando la popolazione svizzera della sua sovranità. L’unica risposta a questo mostro di trattato è un deciso no – in Parlamento, alle urne e tramite i cantoni!»
Il trattato UE deve essere sottoposto al voto di popolo e cantoni!
Dal Canton Svitto, il membro di governo Xaver Schuler ha parlato ai delegati, sottolineando che il suo cantone rifiuta l’adozione dinamica del diritto dell’UE, poiché ciò significherebbe indebolire «il bene più prezioso del nostro paese», la democrazia e l’autodeterminazione. «Anche per i cantoni, le consultazioni popolari si trasformano in sondaggi di facciata», ha dichiarato Schuler. «L’opposizione da parte dei Cantoni non ha più alcun peso. Anche se formalmente i cantoni possono ancora presentare iniziative popolari o ricorrere ad un referendum cantonale, i referendum si riducono a votazioni di facciata, senza una vera libertà di voto».
Riguardo al voto dei cantoni, Xaver Schuler ha espresso una posizione chiara: «La Svizzera è composta dai cantoni e dal popolo. Per questo motivo, i cantoni non possono essere esclusi da questa votazione».
Immigrazione: qualità e non quantità
Quali sono gli effetti dell’immigrazione dall’UE sulla prosperità della Svizzera? Dal 2022, la crescita economica pro capite è stagnante, ha affermato l’ospite signor professor Christoph Schaltegger. Al contempo, gli effetti negativi dell’immigrazione diventano sempre più evidenti: infrastrutture sotto pressione, servizi che peggiorano e sistemi di welfare sempre più sollecitati.
Siamo di fronte ad un «effetto magnete», ha spiegato Schaltegger: «I paesi con sistemi sociali generosi esercitano una forte attrazione sugli immigrati». Il professore di economia di Lucerna ha invitato ad un dibattito senza pregiudizi – ad esempio sulla domanda: quali sono i costi sociali dell’immigrazione?
«La UE vuole mettere le mani sui nostri barattoli di miele!»
Prima di pranzo, i delegati della SVP hanno assistito a un’asta davvero particolare. Un apicoltore di Zurigo ha donato 50 chili del suo miele all’UDC Svizzera. Desideroso di rimanere anonimo, ha voluto comunque sostenere la lotta per l’indipendenza della Svizzera. Con il titolo «L’UE vuole mettere le mani sui nostri barattoli di miele!», l’ex consigliere nazionale Res Aebi ha messo all’asta i primi tre barattoli di miele, raccogliendo un applauso entusiasta. Il ricavato dell’asta, pari a 5.000 franchi, sarà destinato alla campagna contro il trattato di sottomissione con l’UE.
Il segretario generale Henrique Schneider ha informato i delegati che il gruppo parlamentare dell’UDC, nell’ambito della consultazione sul pacchetto di trattati con l’UE, presenterà tre richieste:
All’Assemblea di Wimmis (BE) hanno partecipato 360 delegati e 98 ospiti.