Nient’altro che bugie e inganni: la “clausola di salvaguardia” è completamente inutile

Il trattato di sottomissione all’UE alimenterà ulteriormente l’immigrazione verso la Svizzera. La cosiddetta “clausola di salvaguardia” è completamente inefficace: il Tribunale federale pone la libera circolazione delle persone al di sopra del diritto svizzero. Il fatto che il Consiglio federale presenti comunque la clausola di salvaguardia come un successo ha un solo scopo: la clausola di salvaguardia serve a ingannare la popolazione affinché respinga l’iniziativa per la sostenibilità “No a una Svizzera con 10 milioni!” dell’UDC alle urne.

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Con il previsto trattato di sottomissione all’UE, la libera circolazione delle persone sarà ulteriormente ampliata:

  • Con Ucraina, Moldavia, Georgia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia, altri Paesi candidati all’adesione all’UE sono in attesa. Si tratta di oltre 60 milioni di cittadini dell’UE provenienti da Paesi a basso reddito, che grazie alla libera circolazione avrebbero il diritto di stabilirsi in Svizzera.
  • I cittadini dell’UE dovrebbero ottenere il permesso di domicilio in Svizzera (permesso “C”) già dopo 5 anni, invece dei 10 attuali. Ciò significa che potranno rimanere nel nostro Paese anche se diventano disoccupati o dipendenti dall’assistenza sociale.

E, con il trattato di sottomissione all’UE, la popolazione svizzera perde ogni possibilità giuridica di controllare l’immigrazione. Quello che il ministro della giustizia Jans vuole far passare come un successo è “un inganno di prima categoria con la clausola di salvaguardia”, affermano il presidente del partito Marcel Dettling (SZ) e i consiglieri nazionali Pascal Schmid (TG) e Piero Marchesi (TI) davanti ai media a Berna. È ipocrita che proprio il consigliere federale socialista Beat Jans presenti questa nuova “clausola di salvaguardia UE” come un successo. «Come ministro di giustizia e polizia, sabota tutto ciò che oggi potrebbe già limitare l’immigrazione fuori controllo», afferma Marcel Dettling. «È contrario all’iniziativa per la sostenibilità ‘No a una Svizzera con 10 milioni!’ e non fa nulla contro la migrazione illegale.»

Il consigliere nazionale Piero Marchesi aggiunge: «Con concessioni d’asilo generose, ammissioni provvisorie e reinsediamenti, porta in Svizzera molti più richiedenti asilo di quanti ne voglia il popolo, mentre ogni anno decine di migliaia di stranieri criminali e richiedenti respinti possono restare nel Paese.»
È quindi del tutto inverosimile che proprio quegli ambienti affermino oggi di aver negoziato un “dispositivo di protezione completo in materia di immigrazione”.

Inverosimile e scorretto: Consiglio federale e Parlamento non applicheranno mai la clausola di salvaguardia

«Nella realtà questo concetto non può funzionare perché la Svizzera difficilmente potrà dimostrare ‘gravi problemi economici o sociali’ rispetto all’UE, dato che la nostra situazione è ancora nettamente migliore rispetto a quella dell’UE, sempre più povera e indebitata», afferma Marcel Dettling.
Inoltre, le regole potrebbero essere facilmente aggirate. A ciò si aggiunge: nell’accordo sulla libera circolazione delle persone in vigore dal 2002, la Svizzera ha già il diritto di attivare una clausola simile.
«Malgrado questa possibilità, il Consiglio federale non ha mai fatto uso, nonostante l’immigrazione da record.»

Infine, il Tribunale federale ha stabilito più di dieci anni fa – in contraddizione con la prassi Schubert in vigore da decenni – che l’accordo sulla libera circolazione delle persone e la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’UE prevalgono sulla Costituzione federale e sul diritto svizzero.
«Di conseguenza, né la clausola di salvaguardia né altre misure unilaterali di limitazione dell’immigrazione avrebbero valore dinanzi al Tribunale federale», afferma il consigliere nazionale Pascal Schmid. E anche se in futuro il Parlamento dovesse ottenere il diritto di attivare direttamente la clausola, non cambierebbe nulla, come dimostra la mancata attuazione dell’articolo costituzionale 121a da parte del Consiglio federale e degli altri partiti, dopo che popolo e Cantoni avevano approvato l’iniziativa contro l’immigrazione di massa dell’UDC nel 2014.

Se il Consiglio federale avesse voluto una clausola di salvaguardia efficace e applicabile, avrebbe dovuto proporre contemporaneamente l’ancoraggio della vecchia prassi Schubert nella Costituzione, per garantirne la prevalenza interna sull’accordo quadro. «È quindi del tutto scorretto che il ministro della giustizia Jans presenti una ‘clausola di salvaguardia concretizzata’ che è inefficace quanto la precedente e che rimarrà anch’essa lettera morta», prosegue Schmid: «È semplicemente inutile!»

L’UE vieta la limitazione dell’immigrazione

Inoltre: la procedura per attivare la clausola di salvaguardia è estremamente complicata, lunga e umiliante per uno Stato sovrano:

  • Se la Svizzera vuole controllare da sola l’immigrazione, deve chiederlo al Comitato misto Svizzera-UE.
  • Se il Comitato misto accetta di limitare la libera circolazione delle persone, l’UE può imporre delle misure di compensazione (= sanzioni) nell’ambito dell’accordo sulla libera circolazione delle persone.
  • Se il Comitato misto non accetta la limitazione della libera circolazione delle persone, il Consiglio federale deve convincere il tribunale arbitrale che la Svizzera si trova in gravi difficoltà economiche o sociali e che ci sono pericoli di danni irreparabili. Il tribunale arbitrale valuta la richiesta e ha sei mesi di tempo per farlo. Se non accetta la limitazione della libera circolazione delle persone e la Svizzera decide comunque di prendere misure unilaterali (cosa che però non è prevista), l’UE può punire la Svizzera in modo ancora più severo in qualsiasi campo dell’accordo.

«La situazione economica e sociale dell’UE è così difficile che gli Stati membri non concederanno nulla alla Svizzera, visto il forte malcontento interno», afferma Dettling.

Il commissario UE responsabile per la Svizzera, Maroš Šefčovič, sottolinea regolarmente che la Svizzera non può limitare unilateralmente la libera circolazione delle persone con l’UE.

«La clausola di salvaguardia è completamente inefficace e quindi solo una pillola tranquillizzante per la popolazione», conclude Marcel Dettling.
«Con questo inganno, gli euro-entusiasti vogliono ingannare le cittadine e i cittadini svizzeri, affinché respingano l’iniziativa per la sostenibilità ‘No a una Svizzera con 10 milioni!’ dell’UDC alle urne.»

La popolazione è stufa dell’immigrazione incontrollata, aggiunge Piero Marchesi.
Ne percepisce quotidianamente gli effetti negativi: la carenza di alloggi, l’esplosione degli affitti e dei costi sanitari, le strade e i treni sempre più congestionati, la criminalità crescente e il calo della qualità dell’insegnamento nelle scuole.
«Le cittadine e i cittadini svizzeri vogliono limitare l’immigrazione e non farsi ingannare da una clausola-truffa.»

Un fatto è certo: l’UE non approverà mai l’attivazione della clausola di salvaguardia.

 
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