È sconvolgente: la politica d’asilo è un completo fallimento, costa miliardi e mette a repentaglio la nostra sicurezza interna. Ciononostante, il responsabile dell’asilo del PS Jans vuole partecipare volontariamente al «meccanismo di solidarietà dell’UE in materia di asilo» e i Consiglieri federali del PLR lo aiutano.
A causa di Schengen/Dublino, la maggioranza di centro-sinistra del Consiglio federale, compreso il PLR, si impegna a partecipare su base volontaria al “meccanismo di solidarietà dell’UE in materia di asilo”. Su richiesta del responsabile dell’asilo del PS Beat Jans. Per la popolazione svizzera questo significa ancora più parassiti dell’asilo, ancora più criminalità e costi che superano i miliardi.
In concreto, questo «meccanismo di solidarietà» implica che la Svizzera debba accogliere ancora più migranti richiedenti asilo o versare ancora più denaro all’UE. E questo nonostante l’intera Svizzera stia già soffrendo per la fallimentare politica in materia di asilo: i Cantoni dichiarano lo stato di emergenza in materia di asilo. L’Associazione dei Comuni Svizzeri parla di un «collasso dell’asilo». E nelle casse federali mancano miliardi di franchi per l’esercito e l’AVS.
Ancora una volta il consigliere federale Jans mostra il suo vero volto: quando ha assunto l’incarico ha promesso un cambiamento di rotta. Invece sta aggravando il caos in materia di asilo. È evidente che il consigliere federale Jans è completamente indifferente alle preoccupazioni della popolazione. Lo dimostra anche il suo diniego a lavorare: semplicemente non attua 23 interventi nel settore dell’asilo che sono stati trasmessi dal Parlamento.
Altrettanto rivelatore è il doppio gioco del PLR: in pubblico, il presidente del partito Thierry Burkart chiede una politica d’asilo dura. In Consiglio federale, i due rappresentanti del PLR lasciano fare a Beat Jans. E anche ora, il ministro della giustizia del PS può ancora portare in Svizzera i parassiti e i criminali dell’asilo.
Il Consiglio federale antepone i «diritti umani»
Il Consiglio federale non vuole nemmeno affrontare il problema dell’immigrazione. Al contrario: si oppone all’iniziativa per la sostenibilità (No a una Svizzera da 10 milioni!). Usa la carta dei diritti umani come pretesto. Sostiene che l’iniziativa viola la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, il pacchetto ONU sulle migrazioni, ecc.
Il Consiglio federale vuole solo sottrarsi alle proprie responsabilità. In Svizzera Dobbiamo attuare una buona politica per la propria popolazione. L’immigrazione smisurata danneggia il Paese e la popolazione svizzera.
Un Paese che vuole controllare l’immigrazione non viola i diritti umani. È assurdo! L’intenzione del Consiglio federale è chiara: fare ricorso al diritto e ai tribunali stranieri. L’obiettivo è intimidire e privare dei propri diritti la popolazione svizzera.