La guerra in Ucraina comporta conseguenze anche per le persone in Svizzera. I prezzi del carburante sono aumentati in modo massiccio e il potere d’acquisto sta diminuendo. Ciò sta ponendo un onere crescente sul commercio, sull’industria e sul ceto medio. Mentre i nostri paesi vicini si sono già attivati, il Consiglio Federale resta a guardare. I prezzi della benzina, del diesel e dell’olio da riscaldamento devono essere ridotti immediatamente anche in Svizzera. Il gruppo UDC in Parlamento ha presentato diverse mozioni al riguardo e chiede che vengano trattate rapidamente in una sessione straordinaria durante la sessione estiva.
I prezzi del carburante e dei combustibili sono aumentati ad un ritmo esponenziale e i costi aggiuntivi sono alla fine sostenuti dai consumatori, che hanno sempre meno soldi nel loro portafoglio e soffrono sempre di più per la diminuzione del potere d’acquisto. In particolare, le persone anziane, le famiglie e coloro che sono assolutamente dipendenti da un’auto, presto non saranno più in grado di permettersi la mobilità e il riscaldamento. Mentre i nostri paesi vicini stanno abbassando i prezzi della benzina e del diesel, il Consiglio federale non sta facendo nulla per evitare la perdita di potere d’acquisto delle persone in Svizzera.
Il gruppo parlamentare dell’UDC ha presentato mozioni sia al Consiglio degli Stati che al Consiglio Nazionale con l’obiettivo di alleggerire immediatamente la pressione sui privati e sulle aziende. Nello specifico, si tratta delle seguenti mozioni:
– mozione Wobmann 22.3281 “Sgravare il ceto medio a seguito del forte aumento dei prezzi di benzina e diesel. Aumentare a 6000 franchi la deduzione delle spese professionali per il trasporto dal domicilio al luogo di lavoro” (Consiglio degli Stati: Mozione Salzmann 22.3228)
– mozione Giezendanner 22.3255 “Misure di sgravio a favore della popolazione e dell’economia” (Consiglio degli Stati: mozione Chiesa 22.3244)
– mozione Wobmann 22.3280 “Misure di sgravio a favore della popolazione e dell’economia” (Consiglio degli Stati: mozione Knecht 22.3243)
– mozione Imark 22.3289 “Ridurre l’aumento esplosivo dei prezzi di benzina, diesel e combustibile per il ceto medio e il settore commerciale” (SR: 22.3356 Mo. Chiesa)
Aumentare il bilancio dell’esercito all’1% del PIL entro il 2030
Inoltre, vista l’attuale situazione geopolitica, il gruppo parlamentare UDC approva all’unanimità la mozione 22.3367 della Commissione per la Politica di Sicurezza (CPS). L’obiettivo di questa mozione è quello di aumentare gradualmente le spese dell’esercito a partire dal 2023 in modo da raggiungere almeno l’1% del PIL entro il 2030 al più tardi, il che corrisponderebbe ad un bilancio dell’esercito di circa 9 miliardi di franchi. Negli ultimi decenni, la sinistra in particolare ha provveduto a un costante smantellamento dell’esercito con il risultato che oggi le nostre forze armate hanno un grande deficit in termini di modernizzazione e di equipaggiamento globale. Dal punto di vista dell’UDC, i fondi aggiuntivi dovrebbero essere utilizzati, per esempio, per programmi di armamento e per un aumento del numero di personale dell’esercito a 120.000 unità.
Dossier elettronico del paziente – risparmio dei costi Sì, sorveglianza totale No
Per quanto riguarda la mozione 22.3015 “Concepire una cartella informatizzata del paziente consone alla prassi e garantirne il finanziamento” della Commissione della sicurezza sociale e della sanità (CSSS), il gruppo parlamentare UDC l’appoggia all’unanimità. L’attenzione si concentra sul possibile risparmio dei costi. Tuttavia, dopo le esperienze vissute con il certificato Covid, permane un certo scetticismo e cautela – l’UDC s’impegnerà affinché il monitoraggio totale venga reso impossibile al momento di trattarne il quadro giuridico.