Comunicato stampa

Situazione finanziaria desolante: nessun stanziamento di fondi aggiuntivo per l’asilo e l’aiuto allo sviluppo

Alla luce del deficit di un miliardo di franchi, il gruppo parlamentare UDC respinge i conti della Confederazione del 2023 e i crediti supplementari per l’asilo e l’aiuto allo sviluppo. Per quanto riguarda il messaggio dell’ERI, chiede che la spesa sia limitata al livello del periodo 2021-2024.
Durante la riunione di due giorni tenutasi a Sciaffusa, il gruppo parlamentare dell’UDC ha anche deciso all’unanimità di intraprendere un’azione politica contro l’ideologizzazione delle università svizzere. Le proteste pro-palestinesi evidenziano ancora una volta come le ideologie “woke” di sinistra si siano diffuse nelle università svizzere e abbiano infettato intere aree di studio.

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Le finanze federali sono in uno stato desolante: i conti pubblici per il 2023 mostrano un deficit di finanziamento di 1,4 miliardi di franchi. Secondo l’UDC, ciò è inaccettabile. Il gruppo parlamentare dell’UDC respingerà quindi i conti statali 2023 nella sessione estiva e chiederà la cancellazione dei crediti supplementari per oltre 350 milioni di franchi.
Alla luce della cattiva situazione finanziaria della Confederazione, le spese aggiuntive per i centri federali per l’asilo (239 milioni), la cooperazione allo sviluppo con l’Europa dell’Est (110 milioni) e le spese per il personale della Segreteria di Stato per la migrazione (16,1 milioni) non sono appropriate. L’UDC ritiene inoltre che l’attuale caos in materia di asilo debba essere fermato, invece di utilizzare miliardi di franchi dei contribuenti per gestire l’immigrazione di decine di migliaia di richiedenti asilo fasulli ogni anno.

Il gruppo parlamentare UDC respinge all’unanimità la proposta del centro-sinistra di creare un fondo straordinario di 15 miliardi di franchi per finanziare l’esercito e la ricostruzione dell’Ucraina. Un fondo finanziato aggirando il freno all’indebitamento sarebbe chiaramente incostituzionale. L’UDC è fermamente impegnata a favore del freno all’indebitamento.

Tasse universitarie più alte per gli studenti stranieri
Nel messaggio del Consiglio federale sulla promozione della formazione, della ricerca e dell’innovazione (messaggio ERI 2025-2028), il gruppo parlamentare dell’UDC chiede di limitare le spese al livello dell’ultimo messaggio ERI (2021-2024), ad eccezione della formazione professionale. Ciò comporterebbe una riduzione della spesa di circa 1,2 miliardi di franchi. Il fatto che la maggioranza di centro-sinistra del comitato preliminare voglia aumentare le spese di circa 150 milioni di franchi è incomprensibile alla luce della difficile situazione finanziaria. Il mantenimento dell’attuale servizio di consulenza professionale Viamia, che costa circa 32 milioni di franchi, è un caso particolarmente dirompente. In questo settore, un’organizzazione statale erogherebbe servizi che i privati potrebbero fornire in modo più efficiente.

Il gruppo parlamentare UDC chiede un aumento delle tasse universitarie per gli studenti stranieri, rette che sono fino a 40 volte inferiori rispetto alle migliori università straniere. È urgente rimediare a questa situazione.

Una ricerca neutrale anziché un attivismo di sinistra
Nell’ambito dell’esame del messaggio sull’istruzione, il gruppo parlamentare ha anche affrontato il tema dello stato delle discipline umanistiche nelle università svizzere. Le proteste pro-palestinesi hanno evidenziato ancora una volta come le ideologie “woke” di sinistra si siano diffuse nelle università svizzere e abbiano infettato intere aree di studio. Invece di condurre ricerche solide, i docenti e gli studenti finanziati con fondi pubblici si dedicano all’attivismo.
Il gruppo parlamentare dell’UDC ha deciso di intraprendere un’azione politica contro questa ideologizzazione nelle università svizzere.

 
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