Comunicato stampa

Successo dell’impegno per le regioni di montagna: il Consiglio federale tiene conto delle richieste dell’UDC

Grazie all’UDC, il turismo invernale in Svizzera non sarà sottoposto a restrizioni drastiche. Il Consiglio federale ha rinunciato a imporre dei limiti di capacità alle regioni sciistiche di tutto il paese. Per contro, si fa fatica a comprendere perché le ferrovie di montagna e le cabine delle teleferiche non possano essere occupate che per due terzi, mentre che dei mezzi pubblici sovraffollati hanno il diritto di circolare nelle città.

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L’UDC prende atto del fatto che il Consiglio federale ha tenuto conto delle sue richieste, rinunciando a limitare in maniera drastica in tutto il paese il numero di ospiti che le regioni sciistiche possono accogliere. Altro aspetto positivo della decisione governativa: gli esercizi della ristorazione potranno rimanere aperti per rispondere al turismo invernale. Migliaia di aziende delle regioni di montagna dipendono infatti dagli introiti realizzati durante il breve numero di settimane che dura la stagione invernale. Le imprese turistiche hanno preparato dei concetti di protezione completi, la cui efficacia è già stata dimostrata durante l’estate. Va da sé che questi dispositivi dovranno essere imposti anche durante la stagione invernale.

Per contro, non si vede perché le ferrovie di montagna e le cabine delle teleferiche siano autorizzate a occupare solo i due terzi dei loro posti, mentre che treni, tram e bus sovraffollati continuano a circolare nelle nostre città. Secondo l’UDC, qui non si tratta più della protezione della popolazione, ma degli effetti della politica arbitraria della sinistra. L’UDC guarda con occhio critico anche il mantenimento della limitazione generalizzata dei clienti ammessi nei negozi. Anche a questo livello esistono peraltro dei concetti di protezione efficaci.

L’UDC accoglie con piacere la decisione del Consiglio federale di rinunciare a obbligare i datori di lavoro a offrire il lavoro a domicilio. Tale obbligo avrebbe costretto le imprese ad assumersi dei costi burocratici di miliardi di franchi. È pure rallegrante constatare che il Consiglio federale abbandona l’idea di limitare a due famiglie gli incontri – per esempio durante le feste di fine anno – nell’ambito privato e nei ristoranti.

 
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