Per mesi, i dati sulla pandemia si sono mossi in un’unica direzione: verso il basso. Nonostante ciò, il Consiglio federale si è finora rifiutato di permettere alla popolazione e alle imprese di tornare alla normalità. Grazie agli sforzi dell’UDC, alcuni piccoli passi di apertura sono stati possibili. Ora i rappresentanti dell’UDC in Commissione dell’economica e dei tributi (CET) del Consiglio nazionale hanno ottenuto altri successi parziali.
Nella riunione odierna della CET del Consiglio nazionale, la maggioranza della Commissione ha approvato alcune importanti mozioni presentate dall’UDC. In particolare, la Commissione chiede al Consiglio federale, in una lettera, i seguenti passi:
Nelle manifestazioni e nei grandi eventi dove solo le persone vaccinate, testate e guarite sono autorizzate a partecipare, si dovrebbe rinunciare a misure aggiuntive come mascherine obbligatorie, distanziamento sociale o la registrazione dei dati personali delle persone.
Nei prossimi allentamenti, il Consiglio Federale prevede di abolire l’obbligo dell’home office per quelle aziende che testano regolarmente il personale. Il requisito dei test mette le aziende più piccole in una posizione di svantaggio. A causa delle notevoli spese che comportano, sono non sono in grado di istituire test regolari. L’obbligo dell’home office dovrebbe quindi essere abolito per tutti entro la fine di maggio.
Gli allentamenti proposti dal Consiglio federale sono spesso accompagnati da una serie di nuovi regolamenti e requisiti. Risultato: vista la confusione all’interno delle varie misure, la situazione diviene caotica e la popolazione non le sostiene più. Inoltre, le autorità cantonali non sono più in grado di attuare e far rispettare questo groviglio di regolamenti. Il Consiglio federale dovrebbe quindi permettere in gran parte la ripresa della vita economica e sociale con il prossimo passo di apertura e limitarsi a regolamentare solo le misure principali secondo la legge Covid.
Nelle sue decisioni sulle restrizioni e agevolazioni della vita economica e sociale, il Consiglio federale considera principalmente solo la situazione epidemiologica. La Commissione economica invita quindi il Consiglio federale a tenere maggiormente conto in futuro delle conseguenze economiche e sociali delle sue decisioni, conformemente all’articolo 1a della legge covid.