Editoriale

Il «Partito dei lavoratori» si impegna per una riduzione del lavoro

Quello che ho letto domenica pomeriggio – tra la preparazione di una riunione di associazione e la pianificazione del lavoro dei miei collaboratori – mi ha lasciato a bocca aperta. Al di sotto dell’immagine del duo di sognatori di sinistra Wermuth/Meyer è scritto: «Il PS chiede la settimana lavorativa di 38 ore». E con lo stesso stipendio!

Manuel Strupler
Manuel Strupler
Consigliere nazionale Weinfelden (TG)
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Come imprenditore, so cosa significa se posso fatturare il 10% in meno di ore o se ho bisogno del 10% in più di dipendenti per lo stesso lavoro: i miei prodotti diventano più costosi. Tutto diventa più costoso. Chissà se i due sognatori ad occhi aperti, che non hanno mai lavorato seriamente, capiscono queste dinamiche?

Questo avrebbe conseguenze ben peggiori per l’industria di esportazione, che diventerebbe meno competitiva, perderebbe degli ordini, sarebbe costretta a delocalizzare posti di lavoro e quindi genererebbe meno entrate fiscali!

La sinistra vive grazie allo Stato e ai contribuenti

Il fatto che queste fantasticherie sulle 38 ore portino da un lato alla perdita di posti di lavoro e dall’altro lato che la classe media sia costretta a compensare con le proprie tasche le perdite fiscali, non disturba naturalmente i pensatori di sinistra. Perché i loro elettori non sono più da tempo semplici dipendenti e piccoli commercianti. Il PS serve così la sua nicchia, che è direttamente impiegata dallo Stato o che vive dell’industria dell’asilo e dei sussidi.

Tutti loro beneficeranno di più tempo libero e migliori prestazioni sociali a parità di salario, senza temere per il proprio lavoro. Perché vivono dello Stato e dei contribuenti. Lo dimostra anche l’autrice di questa mozione: la Consigliera nazionale del PS e insegnante Andrea Zryd.

La sinistra vende l’idea che una settimana lavorativa di 38 ore lascia più tempo per il lavoro di volontariato e la cura dei propri cari. Ritengo che il volontariato sia molto importante. Ma questa giustificazione non è pertinente. Il fatto di dedicare il tempo all’impegno privato dipende dalle proprie priorità. Lo so per esperienza personale.

Impegnati tu stesso, invece di far pagare gli altri

Il fatto che sempre meno persone si impegnino per la nostra società e le famiglie è dovuto soprattutto al proprio egoismo. Avremmo abbastanza tempo a disposizione. Quante ore passano le persone al cellulare?

Il politico di professione Cédric Wermuth si era concesso una pausa di diversi mesi dopo le elezioni. Ma impegnarsi a titolo volontario significa limitarsi personalmente per il bene della comunità. Naturalmente questo non rientra nel programma del PS, della Gioventù socialista e dei Verdi. Preferiscono fare richieste e lasciare che altri paghino per le loro utopie. Sarebbe giusto dare il buon esempio.

Manuel Strupler
Manuel Strupler
Consigliere nazionale Weinfelden (TG)
 
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