Discorso

La riduzione a metà del consumo energetico costa miliardi al ceto medio

La consigliera federale Doris Leuthard si presenta davanti alla stampa con la faccia seria: "Le Svizzere e gli Svizzeri hanno deciso. La nuova legge sull’energia è stata rifiutata nell’urna. Questa decisione deve essere rispettata. Il rigetto ha sorpreso tutto il Consiglio federale. Siamo stupefatti, ma abbiamo capito."

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Torniamo indietro: Capodanno 2017

Fa freddo. Qualche membro dell’UDC, rabbrividendo a causa della temperatura sotto lo zero, raccoglie le ultime firme per il referendum contro la nuova legge sull’energia. Missione difficile, pochi sanno di che cosa si tratta.

19 gennaio 2017, Palazzo federale, Berna

68 390firme certificate sono consegnate alla Cancelleria federale. Gli uomini e donne che hanno raccolto queste firme permettono al popolo di decidere su questa trasformazione totale dell’approvvigionamento energetico svizzero.  

Da diversi anni il Consiglio federale e la maggioranza del Parlamento vantano i pregi della cosiddetta Strategia energetica 2050. Emanano una nuova legge sull’energia. E da anni la politica esalta, con l’aiuto della stampa, una simpatica “svolta energetica”. Non si lascia nulla al caso.

25 marzo 2017 – Assemblea dei delegati di UDC Svizzera

L’UDC è la sola, fra i grandi partiti politici, ad annunciar la sua posizione e a battersi contro la nuova legge sull’energia. È il solo grande partito a opporsi a questa irresponsabile fregatura miliardaria nei confronti del ceto medio.

Cari delegati e cari ospiti,

noi dobbiamo strappare la maschera ai nostri avversari. Bisogna che qualcuno ne parli infine in modo chiaro. I begli occhi della signora Leuthard possono senza dubbio impressionare molti uomini, ma non devono accecarci. La Strategia energetica 2050 del Consiglio federale e del Parlamento non è una strategia. È un volo senza visibilità, un commando suicida. Completamente irresponsabile. Un’operazione dagli esiti incerti, sconsiderata, molto poco svizzera. Ed eccessivamente cara.   

Un’autentica fregatura miliardaria, la cui fattura dovrà essere pagata dal ceto medio. Dai lavoratori, dai contadini, dagli artigiani, dai consumatori, dagli inquilini, dai proprietari d’immobili, dagli automobilisti, dagli imprenditori. 

Chi vuole la Strategia energetica 2050, in realtà? Entro il 2035, dovremo ridurre il nostro consumo d’energia annuo pro capite del 43% rispetto al 2000. È ciò che dice testualmente la legge. Questo obiettivo non può essere raggiunto che con un programma di rieducazione della popolazione, delle misure d’incentivazione, un rincaro dell’energia, nuove prescrizioni e divieti. In altre parole, con un aumento massiccio dei costi per tutti noi. Il consumo energetico cui si mira per il 2035 corrisponde a quello del 1966. Vogliamo tornare all’età della pietra in materia d’energia?  

La consigliera federale Leuthard attacca frontalmente il ceto medio. Ecco che cos’è in realtà la legge sull’energia:

un attacco a tutte le economie domestiche: nel suo messaggio al Parlamento, lo stesso Consiglio federale annuncia u costo globale di circa 200 miliardi di franchi fino al 2050. Ciò equivale a delle spese annue supplementari fra i 5 e i 7 miliardi di franchi per i prossimi 32 anni. Tenuto conto degli 8,2 milioni d’abitanti che la Svizzera conta oggi, questo importo rappresenta 800 franchi per abitante o 3’200 franchi l’anno per una famiglia di quattro persone;

un attacco a tutti i lavoratori: la nuova legge sull’energia rincarerà l’elettricità (aumento della RIC da 1,5 a 3,2 ct./KWh in una prima fase, poi a 5,4 ct., spese di riscaldamento più elevate, benzina più cara, aumento degli affitti);

un attacco alle imprese, alle PMI e alle arti e mestieri: aumento dei costi di produzione, rincaro dell’energia, nuove prescrizioni per la produzione, sostituzione del parco veicoli e dei riscaldamenti, divieto dei riscaldamenti a olio;

un attacco ai consumatori: ciò che facciamo fatica a immaginare oggi, potrebbe diventare realtà domani, ossia delle prescrizioni che ci dettano quando abbiamo il diritto di fare il bucato, di passare l’aspirapolvere, di fare la doccia. Lo Stato imporrà ben presto delle prescrizioni sul consumo e delle misure d’incentivazione? Ci si proibirà il consumo di carne e ci si razionerà il caffè?;

un attacco agli automobilisti: non potremo ben presto più utilizzare la nostra vettura che a giorni alterni? Il litro di benzina costerà 3 franchi? Ha ragione il famoso professor Anton Gunziger, che sta facendo il giro del paese per sostenere la strategia energetica,  quando dice che il litro di benzina dovrebbe costare fra i 10 e i 12 franchi, a seguito di un aumento del prezzo di un franco ogni anno a partire dal 2018? Dovremo cambiare la nostra auto con un modello meno performante o accontentarci della bicicletta? I limiti di velocità saranno abbassati in tutta la Svizzera?;

un attacco alle regioni di montagna: prescrizioni contro le vetture a trazione integrale, rincaro massiccio della mobilità. Chi dipende dall’auto sarà ancora più di oggi la vacca da mungere della nazione. Non tutti abbiamo una fermata del tram davanti a casa!;

un attacco a tutti i contadini: un contadino ha bisogno d’energia tutta la giornata, che sia per mungere o per far funzionare il trattore o per riscaldare. Quelli che ne trarranno profitto sono rari; la maggior parte dovrà pagare di tasca sua la svolta energetica;

un attacco al turismo: dapprima si proteggono tutti i paesaggi possibili e immaginabili della Svizzera poi, improvvisamente, con il pretesto della “svolta energetica”, li si deturpano con un migliaio di nuovi impianti eolici (anche nelle zone protette). Le persone che abitano vicino a una pala eolica lo sanno bene: un rumore di fondo permanente disturba i dintorni; i sentieri pedestri e le piste di sci di fondo devono essere spostati a causa del ghiaccio proiettato dai rotori;il suolo è disseminato di uccelli fatti a pezzi dalle pale.

Cari delegati, se pensate che sia utile risparmiare energia e che una riduzione del 43% non sia che un valore indicativo senza conseguenze, vi sbagliate di grosso. Quando i saccenti socialisti ed ecologisti potranno scatenarsi grazie al sostegno compiacente del PPD, allora guai a noi! La massiccia riduzione del consumo d’energia sarà accuratamente sorvegliato, anche con un cosiddetto “smart meter” che controllerà in dettaglio il consumo d’energia di ogni famiglia. Dei funzionari saranno assunti a questo scopo e sarà messa in funzione una solida burocrazia. E se gli obiettivi non saranno raggiunti, il Parlamento dovrà adottare nuove misure. È esattamente ciò che la legge prevede. 

Vedete dunque, Signore e Signori, Doris Leuthard e i suoi compari contano su nuove imposte, su programmi di rieducazione, ma ci offrono perlopiù delle illusioni e delle false promesse.

Doris Leuthard promette d’aumentare la forza idrica. In realtà, la produzione svizzera di forza idrica è fortemente messa sotto pressione dalle esportazioni d’elettricità tedesca proveniente da centrali eoliche e solari massicciamente sovvenzionate. E in ogni caso, si potrebbe ancora aumentare la forza idrica in Svizzera?

Doris Leuthard promette di moltiplicare le energie rinnovabili per dodici. Per questo occorrerebbero almeno 1’000 nuove grandi impianti eolici. Dove si poseranno questi mostri a pale rotanti nei paesaggi turistici svizzeri? Si possono, naturalmente, anche installare dei pannelli fotovoltaici su ogni tetto, ma ciò che conta è che questi impianti producano elettricità quando ne abbiamo bisogno.  

Fintanto che non disponiamo di tecniche di stoccaggio d’elettricità che permettano di trasferire  in inverno la corrente elettrica prodotta in estate, fintanto che la forza idrica è sotto pressione a causa del sovvenzionamento massiccio delle energie rinnovabili, sarà un dolce sogno per la signora Leuthard e un terribile incubo per tutti noi.

Noi rifiutiamo di costruire su dei sogni. Noi vogliamo mantenere l’approvvigionamento energetico che ha dato buona prova di sé, che è finanziariamente vantaggioso e affidabile. Perciò, NO alla nuova legge sull’energia!

 
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