I fatti e le cifre lo dimostrano: la Svizzera ha un problema legato agli stranieri. Invece di far entrare i lavoratori qualificati di cui la nostra eco-nomia ha bisogno, la Svizzera viene inondata di manodopera a basso co-sto, ricongiungimenti familiari, richiedenti l’asilo e parassiti sociali. In breve, stanno arrivando troppe persone e, soprattutto, quelle sbagliate. Il motivo è la politica irresponsabile della maggioranza di centro-sinistra in Parlamento: si girano dall’altra parte, distolgono l’attenzione e minimiz-zano le problematiche. L’UDC dà un nome a queste preoccupazioni e indi-ca delle soluzioni efficaci.
“L’immigrazione di massa e il caos nel settore dell’asilo sono il problema principale del nostro Paese”, afferma Marco Chiesa, Consigliere agli Stati e Presidente dell’UDC Svizzera, in occasione della presentazione del nuovo documento di posizione “Stranieri in Svizzera: troppi e, soprattutto, quelli sbagliati”.
I dati sono allarmanti: dall’introduzione della libera circolazione delle persone nel 2002, la popolazione è aumentata del 20%, ovvero di 1,5 milioni. La popolazione svizzera sta quindi crescendo 20 volte più velocemente di quella tedesca. Solo nel 2022, sono arrivate in totale più di 180.000 persone. Ci stiamo dirigendo a passi da gigante verso una Svizzera da 10 milioni di abitanti. “Le conseguenze di questa politica migratoria sbagliata sono devastanti. Come residente in Ticino, so di cosa sto parlando”, afferma Chiesa. La criminalità è in aumento, il numero di frontalieri sta esplodendo. I salari sono sotto pressione.
Il fatto che l’economia si lamenti della mancanza di lavoratori qualificati, nonostante l’immigrazione da record, dimostra che non solo arrivano in Svizzera troppe persone, ma addirittura quelle sbagliate, sottolinea il Consigliere nazionale Andreas Glarner. “Quattro immigrati su cinque non sono lavoratori qualificati. Tra i frontalieri, solo uno su sei è uno specialista ricercato”. L’immigrazione fuori controllo aggrava addirittura la carenza di lavoratori qualificati. “I dati attuali sull’immigrazione significano che c’è bisogno di oltre 81.000 appartamenti in più, 1408 unità di personale curante e 704 classi scolastiche – per citare solo alcuni esempi”.
Glarner sottolinea un altro sviluppo indesiderato: ogni anno, circa 40.000 persone vengono naturalizzate. La qualità della pratica di naturalizzazione dev’essere messa in dubbio quando i naturalizzati “svizzeri” necessitano di un traduttore per andare presso l’amministrazione pubblica o in tribunale, afferma Glarner. “La naturalizzazione di massa sta distruggendo i nostri valori e la nostra cultura, compresa la democrazia diretta.
Niente più procedure d’asilo in Svizzera
Anche il settore dell’asilo è fuori controllo. Oltre ai 74.959 ucraini con statuto S, nel 2022 sono arrivati 24.511 richiedenti l’asilo, il numero più alto dall’anno record del 2015. La maggior parte di loro arriva come migranti economici senza avere motivi reali per accedere all’asilo. Nonostante la loro richiesta sia stata respinta, essi rimangono qui. “Si tratta di un onere enorme per il nostro Paese, sotto tutti i punti di vista”, afferma il Consigliere nazionale Gregor Rutz. Solo la Confederazione spende ben 4 miliardi di Franchi dei contribuenti per il settore dell’asilo. A titolo di confronto, nel 2023 sono previsti 3,7 miliardi per l’agricoltura.
Oltre alla Turchia, i Paesi di provenienza più importanti sono Afghanistan, Algeria e Marocco. Migliaia di giovani uomini difficilmente integrabili arrivano in Svizzera, molti dei quali con un alto potenziale di violenza e criminalità. Ad esempio, il numero di furti commessi da richiedenti l’asilo sta attualmente esplodendo nei cantoni di Argovia e San Gallo. “È necessario un cambiamento nel sistema”, afferma Rutz. “Dobbiamo esternalizzare le procedure d’asilo, in modo che non ci sia più alcuna motivazione per recarsi in Svizzera”. È ipotizzabile che le domande vengano elaborate in zone di transito al confine o in Paesi terzi.
Arrestare l’immigrazione nel nostro sistema sociale
I troppi e sbagliati stranieri sono anche un peso per i nostri servizi sociali. “Gli stranieri sono significativamente sovrarappresentati nell’assistenza sociale”, afferma la Consigliera nazionale Martina Bircher (AG). Nel 2020, il 2,1 percento degli svizzeri ha ricevuto l’assistenza sociale – tra gli stranieri, il tasso era quasi tre volte più alto, con il 6,1 percento. Un africano su tre che vive in Svizzera riceve l’assistenza sociale.
La Bircher sostiene le lamentele con l’esempio di Aarburg (AG), dove è responsabile dei servizi sociali. “Fino al 90% di coloro che immigrano tramite l’asilo vivono usufruendo dell’assistenza sociale”. Anche dopo 10 anni in Svizzera, la metà di loro dipende ancora dagli aiuti sociali. “Abbiamo molti casi che sono già costati ai contribuenti di Aarburg oltre mezzo milione di franchi”. La situazione diventa molto costosa quando intervengono le Autorità di protezione. “Una donna eritrea con quattro figli in una casa madre-bambino costa ai contribuenti 25.000 Franchi al mese”. Questo non è un caso isolato, ha detto Bircher. “Aarburg è ovunque”.
Il sistema assistenziale svizzero è troppo attraente, secondo Bircher. “Paga le spese di sostentamento, l’alloggio, l’assicurazione malattia, le franchigie, il vitto, le visite odontoiatriche e i costi puntuali, come i mobili e i biglietti del trasporto pubblico. Il tutto esentasse”. Molti migranti richiedenti l’asilo ricevono quindi più vantaggi di quelli che potrebbero ottenere con il lavoro.
Prevenire la violenza contro le donne
Anche la criminalità e la violenza contro le donne hanno raggiunto livelli inaccettabili, secondo Emmylou Ziehli-Maillard, candidata al Consiglio nazionale vodese. “Come donna, sono particolarmente colpita dall’aumento della violenza domestica. Gli immigrati provenienti da Paesi nei quali i diritti delle donne sono minati sono sovrarappresentati in questi casi. Inoltre, l’esempio francese dimostra che una politica di integrazione fallita divide la società. La violenza collettiva in Francia si è recentemente riversata anche nella Svizzera francese.
“Questi problemi non nascono dal nulla, ma sono causati dalle politiche degli altri partiti”, afferma il presidente del partito Chiesa. L’iniziativa sulla sostenibilità, lanciata di recente, intende correggere questo sviluppo indesiderato. Chiesa elenca anche le richieste più importanti contenute nel nuovo documento di posizione dell’UDC:
“Le soluzioni dell’UDC sono le soluzioni del Popolo”, afferma Chiesa, riferendosi all’iniziativa sull’immigrazione di massa e all’iniziativa sull’espulsione, entrambe adottate alle urne ma mai attuate. “Dobbiamo opporre la nostra resistenza politica ai sabotatori antidemocratici in Parlamento e nei tribunali che si rifiutano di applicare sistematicamente la legge esistente”.