Nel suo rapporto, la Commissione di studio sulla politica di sicurezza nominata dalla Consigliera federale Amherd si concentra in modo unilaterale su un avvicinamento alla NATO e alla politica di sicurezza dell’UE. L’UDC rifiuta fermamente entrambi, poiché ciò significherebbe la fine della neutralità della Svizzera.
Come ordinato dal Ministro della Difesa Viola Amherd, la Commissione di studio sulla politica di sicurezza presenta una relazione di convenienza. Invece di esaminare tutti gli scenari con una mentalità aperta, la Commissione di studio, politicamente di parte, si concentra su un riavvicinamento alla NATO e alla politica estera e di sicurezza dell’UE (PESC). Questo è in totale disaccordo con la neutralità perpetua, armata e integrale del nostro Paese, costituzionalmente garantita.
Non è un segreto che la Consigliera federale Amherd vuole distruggere la neutralità svizzera e gettarsi nelle braccia della NATO e dell’UE. Ciò che inquieta è che la maggioranza di centro-sinistra del Consiglio federale sostiene la poltica die piccoli passi del Ministro della Difesa:
La popolazione viene indotta a credere che si tratti di una cooperazione innocua a livello tecnico. In realtà, però, questa “cooperazione” mina la nostra sovranità nella difesa nazionale e distrugge passo dopo passo la neutralità della Svizzera.
La maggioranza di centro-sinistra del Consiglio federale sta quindi mettendo negligentemente in pericolo la sicurezza della popolazione svizzera.
L’UDC si oppone fermamente al riavvicinamento sia alla NATO che all’UE. Decisioni di tale importanza non dovrebbero essere prese nella sala del Consiglio federale, ma dovrebbero essere sottoposte al Parlamento e, con l’iniziativa sulla neutralità, al popolo.