L’iniziativa sulla sostenibilità dell’UDC chiede una limitazione ragionevole dell’immigrazione. Le conseguenze negative dell’immigrazione incontrollata sono infatti evidenti: perdita di identità, diminuzione della qualità della vita, cementificazione della natura, stress da densità demografica, carenza di alloggi, scuole sovraffollate, infrastrutture e servizi sociali sovraccarichi. Poiché questi problemi non possono essere ignorati, gli oppositori dell’iniziativa sulla sostenibilità cercano di spaventare la popolazione con storie allarmistiche di totale invenzione. Non lasciatevi ingannare!

È innegabile che l’immigrazione di massa sta influenzando il nostro Paese. Da tempo la nostra popolazione è afflitta da un senso di disagio. Infatti, la maggior parte dei problemi che affliggono la Svizzera sono legati all’immigrazione incontrollata. Non è più possibile ignorare questa realtà.
Per questo motivo gli oppositori cercano di screditare l’iniziativa popolare dell’UDC «No a una Svizzera da 10 milioni! (Iniziativa per la sostenibilità)». Il PLR utilizza lo slogan polemico «Iniziativa del caos» per impedire una limitazione ragionevole dell’immigrazione di massa. Tuttavia, è proprio a causa dell’immigrazione incontrollata di altre centinaia di migliaia di persone che la Svizzera sta precipitando nel caos: l’iniziativa dell’UDC intende prevenire questa situazione.
La nostra iniziativa è altresì chiamata “iniziativa di rescissione”. Un modo controverso di nominarla, che intende suscitare nei cittadini il timore che la Svizzera debba rescindere la libera circolazione delle persone con l’UE. In realtà, nulla di tutto ciò accadrà se il Consiglio federale e il Parlamento adotteranno misure efficaci una volta superata la soglia dei 9,5 milioni. Ciò vale soprattutto nel settore dell’asilo e del ricongiungimento familiare. Solo se la popolazione residente permanente supererà i 10 milioni prima del 2050 e per due anni consecutivi, il Consiglio federale dovrà, secondo la Costituzione, attivare il freno di emergenza e sospendere la libera circolazione delle persone, e questo solo se l’UE non dovesse venire incontro alla Svizzera.
Il consigliere nazionale verde liberale Patrick Hässig ha definito l’inizitiva dell’UDC nel «Blick» come «pericolosa per la vita». Egli sostiene che il controllo dell’immigrazione comprometterebbe il nostro sistema sanitario al punto da causare decessi. Secondo la logica di Patrick Hässig, tutti i circa 170 Paesi che non conoscono la libera circolazione delle persone, avrebbero più decessi da lamentare.
In realtà, la libera circolazione delle persone non ha affatto migliorato il sistema sanitario svizzero. Al contrario, i premi delle assicurazioni sanitarie hanno registrato un aumento significativo.
Anche dopo l’accettazione dell’iniziativa e senza la libera circolazione delle persone, potremo comunque assumere tutti i professionisti sanitari di cui abbiamo bisogno in tutto il mondo, non solo nell’UE.
Prima del 2002, ovvero prima dell’introduzione della libera circolazione delle persone nell’UE, in Svizzera morivano molte più persone? All’epoca l’assistenza sanitaria nel nostro Paese era meno efficiente? Assolutamente no. Al contrario: all’epoca non sussisteva ancora il problema di dover ricorrere a un numero sempre maggiore di personale medico immigrato per assistere un numero sempre crescente di immigrati.
Tali allarmismi e minacce dimostrano soprattutto una cosa: gli oppositori non dispongono di argomenti validi contro l’iniziativa sulla sostenibilità.