Un divieto di viaggi all‘estero per richiedenti asilo e cittadini ucraini con status di protezione S: il Consiglio federale ostacola la decisione del Parlamento

Nel 2021 il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno approvato un divieto generale di viaggi all’estero per i richiedenti asilo, le persone ammesse provvisoriamente e i titolari dello statuto di protezione S. Tuttavia, la maggioranza di centro-sinistra del Consiglio federale ha ignorato per quattro anni la volontà del Parlamento, rifiutandosi di applicare la decisione. Questa inattività rappresenta uno scandalo politico, tanto più che ora il Consiglio federale, sotto la guida del responsabile del settore asilo Beat Jans, intende aggirare in parte la decisione parlamentare esentando gli ucraini dal divieto di viaggio.

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L’abuso del nostro sistema di asilo da parte di centinaia di migliaia di migranti è preoccupante. Ciò è dimostrato anche dal fatto che molti di loro si recano nei loro paesi d’origine, dove presumibilmente sono perseguitati. Particolarmente inclini a viaggiare sono gli eritrei e gli ucraini, che qui beneficiano dello status di protezione S. Gli autobus Flixbus pieni che circolano regolarmente tra Zurigo e Kiev sono rivelatori.

Nel dicembre 2021, il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno finalmente posto fine a questo abuso con una revisione della legge sugli stranieri e sull’integrazione (LStrI), imponendo a richiedenti asilo, persone ammesse provvisoriamente e persone con statuto di protezione S un divieto assoluto di viaggiare. Ciò significa che i viaggi nel Paese d’origine o di provenienza e in tutti gli altri Paesi sono generalmente vietati e possibili solo in casi assolutamente eccezionali.

Ma la maggioranza di centro-sinistra del Consiglio federale sembra ignorare il mandato del legislatore e da quattro anni non attua la revisione della legge: un grave problema politico.

Invece di attuare finalmente la decisione del Parlamento, il Consiglio federale, sotto la guida del capo dell’Ufficio federale della migrazione Jans, sta lavorando dietro le quinte per attenuare e persino abrogare in parte la revisione della legge prima che entri in vigore. Solo così si spiega il fatto che la consultazione ora avviata comprenda sia le disposizioni esecutive della revisione della legge approvata quattro anni fa, sia una nuova proposta di modifica della legge. Poiché tale modifica dovrà essere nuovamente esaminata dalle commissioni competenti e da entrambe le Camere, l’entrata in vigore sarà ritardata di almeno un altro anno, il che costituisce un vero e proprio scandalo.

Il fatto che il Consiglio federale intenda abolire il divieto di viaggio per i cittadini ucraini con una nuova revisione della legge è evidentemente un atto di anticipata obbedienza nei confronti dell’UE, che ha deciso di concedere la libertà di viaggio agli ucraini.

In Svizzera, le leggi continuano ad essere emanate dal Parlamento e dal popolo. Il Consiglio federale si occupa dell’attuazione dei mandati. L’UDC si impegna con determinazione affinché il divieto di viaggio per le persone in materia di asilo venga immediatamente applicato, come deciso quattro anni fa dal Consiglio nazionale e dal Consiglio degli Stati.

 
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