Per garantire la sostenibilità, è necessario controllare l’immigrazione

L’immigrazione incontrollata sta mettendo a dura prova il nostro piccolo Paese. Oltre a molti altri problemi, la crescita incontrollata causa anche un massiccio aumento del fabbisogno energetico e mette a rischio la nostra sicurezza di approvvigionamento. Solo l’iniziativa sulla sostenibilità può impedire che la Svizzera raggiunga i 10 milioni di abitanti.

Mike Egger
Mike Egger
Consigliere nazionale Berneck (SG)
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Senza una chiara limitazione dell’immigrazione, la Svizzera rischia di perdere il controllo su aspetti fondamentali della vita. La popolazione residente permanente supera attualmente i 9 milioni di persone, mentre nel 1990 era di appena 6,9 milioni. Entro il 2035 potrebbe superare i 10 milioni. Più persone significano più traffico, più consumo energetico e più pressione sulle infrastrutture. Con l’iniziativa popolare «No a una Svizzera da 10 milioni di abitanti! (Iniziativa per la sostenibilità)», la Svizzera intende riprendere il controllo dello sviluppo demografico. La popolazione residente permanente non dovrebbe superare i 10 milioni di persone prima del 2050.

L’aumento della popolazione fa crescere il consumo energetico

Attualmente, il consumo energetico totale della Svizzera è di circa 214 terawattora all’anno, di cui circa 57 terawattora di elettricità. A titolo di confronto, le centrali nucleari svizzere producono circa 23,3 terawattora all’anno. Più della metà dell’energia che consumiamo proviene da carburanti e combustibili, ovvero da petrolio e gas. Sebbene il consumo pro capite sia diminuito del 15% dal 1990, il consumo totale è aumentato del 9% a causa della crescita demografica. Lo stesso andamento si riscontra anche per l’elettricità. Il consumo pro capite è leggermente diminuito, ma il consumo totale è comunque aumentato in modo significativo. In altre parole: la Svizzera ha compiuto grandi progressi in termini di efficienza energetica, ma l’immigrazione incontrollata vanifica tutti i risparmi ottenuti.

Carenza di approvvigionamento di energia elettrica

Si stima che entro il 2050 il fabbisogno energetico aumenterà dagli attuali 57 a 75 terawattora all’anno. L’eliminazione dell’energia nucleare, l’aumento dei consumi dovuto all’immigrazione incontrollata e le perdite nell’energia idroelettrica porteranno a una grave carenza di approvvigionamento. Ciò è tanto più vero in quanto il potenziale di espansione dell’energia idroelettrica è limitato e i pannelli solari e le turbine eoliche forniscono solo energia elettrica intermittente e inaffidabile.

L’immigrazione aumenta le emissioni di CO2

Le emissioni di CO2 pro capite sono diminuite notevolmente negli ultimi anni. Tuttavia, dal 1990 la popolazione della Svizzera è aumentata di 2,1 milioni di persone, che utilizzano automobili, riscaldano le loro abitazioni, consumano beni, ecc. Le emissioni totali diminuiscono solo leggermente perché anche in questo caso la massiccia immigrazione ostacola i progressi.

La crescita demografica compromette gli spazi naturali

L’immigrazione incontrollata è anche la causa della cementificazione della nostra natura. Dal 1997 al 2018, la superficie impermeabilizzata è aumentata di quasi il 21%, passando da circa 1’700 km2 a oltre 2’000 km2, il che corrisponde alla superficie dei Cantoni di Zurigo e Nidvaldo. Solo dal 2009 al 2018 sono scomparsi 159 km2 di aree verdi, il che corrisponde a un’impermeabilizzazione di circa 2000 m2 all’ora.

L’agricoltura sotto pressione

A causa della pressione urbanistica, tra il 1985 e il 2018 la superficie agricola della Svizzera si è ridotta di 1143 km2, pari al 7%, e dal 2000 al 2024 la superficie utile per abitante è diminuita di quasi un quarto. L’aumento dei prezzi dei terreni e dei costi energetici sta portando sempre più piccole aziende agricole a cessare l’attività.

Conclusione

La Svizzera rischia un sovraccarico strutturale a causa della crescita incontrollata della popolazione. Solo con l’iniziativa popolare «No a una Svizzera da 10 milioni! (Iniziativa per la sostenibilità)» è possibile garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la protezione dell’ambiente e del paesaggio. Senza linee guida chiare, la Svizzera perderà la sua stabilità e la sua qualità di vita. L’iniziativa sulla sostenibilità interviene proprio in questo ambito, impedendo che i costi del sovraccarico vengano trasferiti alle generazioni future. Pertanto, vi invitiamo a sostenere l’iniziativa popolare «No a una Svizzera da 10 milioni! (Iniziativa sulla sostenibilità)» su iniziativasostenibilita.ch/

Mike Egger
Mike Egger
Consigliere nazionale Berneck (SG)
 
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