La maggioranza del Consiglio federale si oppone all’iniziativa dell’UDC «Stop agli abusi nel settore dell’asilo!»

I Consiglieri federali del PLR/Centro/PS non intendono né proteggere i confini svizzeri né arrestare l’immigrazione criminale legata all’asilo. Ora è necessario che l’elettorato svizzero intervenga per porre fine a questa situazione.

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La maggioranza del Consiglio federale respinge l’iniziativa dell’UDC «Stop agli abusi nell’asilo!», e dunque non intende né proteggere i confini svizzeri né fermare l’immigrazione criminale legata all’asilo.

Questa decisione evidenzia che i rappresentanti de Il Centro e del PLR in Consiglio federale sostengono la politica permissiva del ministro socialista della Giustizia Beat Jans, che gestisce la questione dell’asilo e non intraprende alcuna azione per porre fine all’immigrazione criminale che ne deriva. Il fatto che i consiglieri federali del Centro e del PLR non richiedano nemmeno un controprogetto da parte di Beat Jans è un’ammissione di fallimento dei partiti borghesi, che gli concedono così carta bianca per la sua politica disastrosa in materia.

Più richiedenti asilo, meno sicurezza

Nel suo comunicato stampa, il Consiglio federale presenta argomenti discutibili: afferma in particolare che l’iniziativa sulla protezione delle frontiere «indebolirebbe la sicurezza interna». Come si possono fare affermazioni di questo tipo? Ogni anno registriamo nuovi record in materia di criminalità. Due gruppi si distinguono in modo particolare: i turisti criminali e i migranti richiedenti asilo.

Prima della votazione sull’accordo UE Schengen/Dublino, il Consiglio federale ha promesso maggiore sicurezza e meno richieste di asilo. Si è verificato esattamente il contrario: le frontiere aperte costituiscono un invito per i turisti criminali e i richiedenti asilo con precedenti penali. Schengen-Dublino implica minore sicurezza e un aumento dei richiedenti asilo abusivi provenienti da tutto il mondo.

La maggioranza del Consiglio federale sostiene inoltre che la Svizzera non sarebbe in grado di effettuare i controlli alle frontiere richiesti dall’iniziativa a causa dell’elevato numero di attraversamenti e di frontalieri. Si tratta di un rifiuto di agire e, soprattutto, di un’affermazione errata: diversi Paesi dell’UE hanno rafforzato i controlli alle frontiere e ridotto notevolmente il numero delle richieste di asilo.

Fermare l’attività criminale legata all’asilo

È necessario attuare una politica dissuasiva; occorre far comprendere ai trafficanti e ai loro clienti richiedenti asilo che in Svizzera non è possibile ottenere asilo, soggiorno e tanto meno assistenza completa.

Il business criminale dell’asilo deve essere fermato. È quanto prevede l’iniziativa per la protezione delle frontiere dell’UDC: chiunque entra in Svizzera attraverso un Paese terzo sicuro non sarà più ricompensato con una procedura d’asilo e un’«ammissione provvisoria».

Ora c’è solo una risposta possibile: gli elettori svizzeri devono chiarire la situazione alle urne. Con un SÌ all’iniziativa per la protezione delle frontiere «Stop agli abusi nel settore dell’asilo!» la popolazione svizzera riprenderà il controllo su questa questione fondamentale.

 
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