Nessun partito svizzero s’impegna in maniera tanto affidabile e rigorosa quanto l’UDC, per la libertà. La sicurezza, la salvaguardia dell’impiego, la prosperità del paese e per il ceto medio. È quindi per la Svizzera che l’UDC vuole vincere le elezioni del 20 ottobre, conservando almeno la sua quota del 29,4% di suffragi che fa di essa – e di gran lunga – il primo partito del paese. Per raggiungere gli obiettivi che si è prefissata nell’interesse della Svizzera, l’UDC vuole perlomeno conservare i suoi 65 seggi in Consiglio nazionale e aumentare la sua presenza nel Consiglio degli Stati di almeno un seggio, portandola a sei.
Non è un caso che l’UDC abbia scelto la pasticceria Nyfeler SA ad Aarwangen per dare il calcio d’avvio ufficiale alla sua campagna elettorale. L’UDC è il partito del ceto medio e s’impegna per tutti coloro che ogni giorno si rimboccano le maniche e lavorano duramente o che hanno lavorato durante tutta la loro vita. Questi uomini e queste donne, che apportano il loro contributo essenziale alla prosperità della Svizzera, sono tuttavia sempre più sotto pressione. «La sinistra reclama la settimana di 35 ore, un congedo parentale di 24 settimane, delle frontiere aperte per tutti i migranti economici, compreso un sostegno completo dello Stato per tutta la vita, e vuole attingere al ceto medio per finanziare queste follie», ha rilevato Albert Rösti, presidente di UDC Svizzera. Il conto dovrà poi, come sempre, essere pagato dalla popolazione laboriosa alla quale, delle imposte, tasse e prelievi in costante crescita lasciano sempre meno denaro per vivere. Ultimo esempio: il tentativo della sinistra di aumentare massicciamente il prezzo dei carburanti (+20 centesimi il litro) e dell’olio da riscaldamento, cosa che, fortunatamente, l’UDC è riuscita a impedire.
«La sinistra e i Verdi vogliono regolamentare la Svizzera fino a soffocarla», Ha dichiarato Adrian Amstutz, responsabile della campagna elettorale, aggiungendo che «l’UDC è il solo partito che s’impegna senza concessioni per i lavoratori, gli artigiani e i contadini.» Dall’inizio del 2018, l’UDC registra senza sosta le preoccupazioni e le inquietudini degli uomini e delle donne che incontra nel suo «giro dei cantoni». Per raggiungere i suoi obiettivi chiaramente definiti, ossia
l’UDC deve rafforzare la sua quota di suffragi e rimanere il partito di gran lunga più forte della Svizzera dopo le elezioni 2019 del Consiglio nazionale. Il suo slogan elettorale è il risultato di questa volontà: «Liberi e sicuri – lo voglio, lo voto.»
«L’UDC è il solo partito che s’impegna senza concessioni per i valori della nostra patria», ha sottolineato Marcel Dettling, consigliere nazionale e membro del team elettorale. L’UDC è senza dubbio l’unico partito che combatte e combatterà con determinazione, prima e dopo le elezioni, l’integrazione della Svizzera nell’UE come previsto nell’accordo istituzionale negoziato dal Consiglio federale. Se la Svizzera dovesse riprendere automaticamente il diritto UE, la nostra democrazia diretta e la nostra autodeterminazione apparterebbero al passato. L’UDC vuole che le Svizzere e gli Svizzeri possano decidere loro stessi le regole e il diritto vigenti nel loro paese. È così che concepisce la patria.
L’UDC esige anche l’autodeterminazione in materia d’immigrazione. Perché la Svizzera sta sempre subendo un’immigrazione netta di oltre 70’000 persone l’anno, a causa della libera circolazione delle persone, agli arrivi da Stati terzi e tramite l’asilo. Risultato: le nostre infrastrutture sono sovraccariche e i nostri paesaggi cementificati. I rifugiati economici caricano eccessivamente le nostre istituzioni sociali e il nostro sistema scolastico.
L’UDC punta sul contatto personale per mobilitare
Per raggiungere i suoi obiettivi elettorali, l’UDC si presenta in tutti i cantoni con le sue liste e cerca alleanze di lista nel campo della destra. Oskar Freysinger, responsabile della campagna per la Svizzera romanda, ritiene che esista anche fra i Romandi un potenziale di elettori critici nei confronti dell’UE: «Noi constatiamo che le autorità di Parigi e di Bruxelles prescrivono nuove leggi e nuovi regolamenti, senza preoccuparsi degli interessi dei Francesi e imponendo nuovi oneri al ceto medio. Fino a che il popolo insorge.»
Il compito più importante e difficile sarà quello di far andare le elettrici e gli elettori alle urne. «La non-applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa, che il popolo ha accettato, ha rafforzato la disillusione della popolazione nei confronti della politica», ha constatato Sandra Sollberger (BL), consigliera nazionale e membro del team elettorale: «Per raggiungere le 740’000 elettrici ed elettori che ci hanno accordato la loro fiducia nel 2015, puntiamo non solo su opuscoli, manifesti, Instagram e altri canali di comunicazione ma, soprattutto, sui contatti personali.» Per esempio, in occasione di manifestazioni come «L’UDC fra la gente» o grazie ad ambasciatori elettorali – saranno probabilmente più di 1’000 – che inciteranno amici e conoscenti a votare. Per adempiere questo difficile compito, l’UDC deve poter contare sull’impegno di tutti i suoi membri e simpatizzanti.