Invece di adempiere al loro mandato costituzionale proteggendo gli abitanti della Svizzera dai criminali stranieri, le autorità giudiziarie elvetiche liberano semplicemente questi individui e permettono loro di svanire nel nulla. Invano l’UDC ha chiesto alla Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale di prolungare la pena dei criminali condannati e di mettere sotto sorveglianza le persone colpite da un decreto d’espulsione per evitare che spariscano. La maggioranza della commissione ha rifiutato le proposte dell’UDC, preferendo dunque proteggere i delinquenti.
Quando degli stranieri colpiti da una decisione d’espulsione rifiutano di lasciare la Svizzera rischiando di svanire nel nulla, lo Stato può porli in detenzione amministrativa per forzarli a uscire dal paese. La crisi provocata dal coronavirus impedisce attualmente l’esecuzione di questi decreti d’espulsione e, secondo le autorità giudiziarie, la detenzione amministrativa non è applicabile se la partenza dalla Svizzera è impossibile. Il risultato di questa situazione legale è che, per esempio, il canton Berna ha dovuto liberare 14 stranieri oggetto di un decreto d’espulsione, di cui tre individui condannati per traffico di droga. Queste persone sono perciò in libertà e l’autorità ritiene che svaniranno nel nulla.
Dei criminali prendono il largo con la benedizione della giustizia e delle autorità
Per l’UDC, questa decisione della giustizia è inaccettabile, per non dire abominevole. Non è ammissibile che lo Stato, a causa della crisi dovuta al Covid-19, rinunci a eseguire delle sentenze emesse contro dei criminali, permettendo loro di prendere il largo e quindi di commettere nuovi reati, magari dei crimini violenti.
La consigliera nazionale UDC Martina Bircher (AG) ha perciò proposto alla Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale di indirizzare al Consiglio federale una mozione richiedente di ricorrere al diritto d’urgenza per creare una base legale che permetta di prolungare la detenzione amministrativa dei delinquenti stranieri maggiorenni, fino alla fine della situazione straordinaria, ma al massimo per la durata di sei mesi. Le altre persone oggetto di un decreto d’espulsione e che sono rilasciate, devono essere munite di un bracciale elettronico o sottoposte all’obbligo di annunciarsi regolarmente per impedire che svaniscano nel nulla. La CIP-CN ha respinto queste proposte dell’UDC. La maggioranza di questa commissione dà evidentemente più importanza agli interessi dei delinquenti che non al diritto della popolazione di essere protetta dai criminali.
L’indigenza aumenta in Svizzera e la CIP-CN vuol far venire ancora più migranti economici
In occasione di questa stessa seduta, contro la volontà dell’UDC, la CIP-CN ha invitato il Consiglio federale a far venire ancora più richiedenti l’asilo dalle isole greche, mentre che in Svizzera l’indigenza sta aumentando incessantemente. Migliaia di persone hanno perso il loro impiego e sono sull’orlo della rovina finanziaria a causa della crisi provocata dalla pandemia di coronavirus. Oltre il 30% dei salariati svizzeri è in disoccupazione parziale e gli esperti annunciano che il tasso di disoccupazione potrebbe raggiungere il 7%. Ciò significa che la povertà, e con essa gli oneri sociali, aumenteranno enormemente in Svizzera. Nonostante questa situazione, la maggioranza della commissione vuole far venire in aereo dei migranti economici supplementari provenienti dalla Grecia, invece di aiutare la nostra popolazione – un atteggiamento davvero scandaloso.