Ciò che l’UDC ha predetto molto tempo fa è ormai ufficialmente confermato: l’iniziativa per l’espulsione degli stranieri criminali, che popolo e cantoni hanno approvato nel 2010, non è assolutamente applicata. Centinaia di delinquenti stranieri possono restare tranquillamente in Svizzera. Perché? Perché il Parlamento ha introdotto nella legge, contro il parere dell’UDC, una cosiddetta clausola di rigore. Se il Consiglio federale e il Parlamento non correggono nel più breve tempo possibile questa disfunzione, l’UDC esaminerà l’opportunità di lanciare una nuova iniziativa popolare. Anche l’accordo di libera circolazione delle persone protegge gli stranieri criminali. Basterà tuttavia approvare l’iniziativa per la limitazione per risolvere questo aspetto del problema.
Dieci anni dopo l’approvazione di popolo e cantoni dell’iniziativa che esige l’espulsione sistematica degli stranieri criminali, le cifre pubblicate dalla Confederazione confermano che la volontà del popolo non è applicata. I responsabili di questa situazione inaccettabile sono il Consiglio federale e i partiti del centrosinistra che hanno introdotto, nonostante l’energica opposizione dell’UDC, una clausola di rigore nella legge d’applicazione. Questi ambienti non hanno cessato di promettere al popolo che questa legge sarebbe stata “estremamente severa” e che la clausola di rigore non sarebbe stata applicata che in “maniera assolutamente eccezionale”. Per l’UDC, era chiaro fin dall’inizio che queste promesse non valevano nulla e che la clausola di rigore sarebbe diventata una clausola di protezione dei delinquenti.
La statistica è chiara: i peggiori timori dell’UDC sono stati confermati. I procuratori e i giudici se ne fregano totalmente della volontà popolare e della sicurezza interna. Essi non applicano in maniera assolutamente eccezionale la clausola di rigore – come promesso dai partiti PLR, PPD, PBD, PS, Verdi, Verdi liberali e PEV – bensì vi ricorrono nel 42% dei casi. Nel solo 2019, 1183 stranieri criminali sono così sfuggiti all’espulsione, pur essendo condannati per delitti comportanti l’obbligo di espulsione secondo la Costituzione e il Codice penale. “Quale rappresentante di un cantone di frontiera, sono particolarmente scandalizzato di questo rifiuto di applicare l’iniziativa per l’espulsione approvata dal sovrano. Noi soffriamo più di altri cantoni la criminalità importata”, ha dichiarato Piero Marchesi, consigliere nazionale ticinese.
Il rifiuto di obbedire della giustizia distrugge lo Stato di diritto
Questo disprezzo da parte della giustizia nei confronti della Costituzione e della legge non solo è scandaloso, ma anche estremamente problematico. Proprio l’autorità giudiziaria compromette il funzionamento dello Stato di diritto! Le nostre leggi dicono chiaramente che dei richiedenti l’asilo respinti, come pure dei criminali o truffatori sociali stranieri non devono restare in Svizzera ma, nella prassi giudiziaria, le cose stanno ben diversamente: “Se persino la giustizia, che si presume indipendente, trasforma il diritto in non-diritto, perché i teppisti, i truffatori delle assicurazioni sociali, i trafficanti di droga e di donne, gli stupratori, i criminali violenti e i ladri dovrebbero rispettare la legge?, ha chiesto l’ex-consigliere nazionale Adrian Amstutz.
Trafficanti, stupratori, teppisti e truffatori sociali – tutta questa bella gente può restare in Svizzera
Rifiutando di applicare correttamente il loro mandato legale e costituzionale, le autorità giudiziarie proteggono anche dei criminali stranieri pericolosi. Nel solo 2019, 10 stupratori, 99 trafficanti di droga, 36 teppisti violenti, 22 pedofili e 16 rapitori sono sfuggiti all’espulsione. Perfino sei stranieri condannati per omicidio volontario potranno restare in Svizzera dopo avere espiato la loro pena. Per certi delitti penali, i tribunali rinunciano addirittura spesso, quando non sempre, a sentenziare un’espulsione. Così, quasi tutti gli stranieri che hanno percepito abusivamente l’aiuto sociale, possono rimanere in Svizzera nonostante che la Costituzione esiga esplicitamente che i truffatori sociali siano espulsi. I danni che risultano dagli abusi sociali per la nostra società non sono solo d’ordine finanziario; questi reati distruggono anche la fiducia dei cittadini nelle istituzioni sociali, minano lo Stato sociale e minacciano la solidarietà, quindi la coesione sociale. “È urgente che questi truffatori siano severamente puniti, quindi espulsi se non sono di nazionalità svizzera”, ha sottolineato la consigliera nazionale Barbara Steinemann.
L’UDC non accetta questo rifiuto di lavorare manifestato dalla giustizia ed esige che la volontà del popolo sia infine rispettata. Essa s’impegnerà al fine di ottenere in Parlamento un inasprimento della legge. Se il Consiglio federale e il Parlamento rifiuteranno di risolvere questa disfunzione in tempi utili, l’UDC esaminerà l’opportunità di lanciare un’iniziativa popolare richiedente la soppressione della clausola di rigore. Inoltre, l’UDC chiede che siano esaminate le differenze fra i cantoni per ciò che concerne il tasso d’applicazione dell’espulsione obbligatoria e l’esecuzione delle misure d’espulsione. I cantoni di Zurigo, Neuchâtel, Friborgo, Soletta e del Vallese devono essere invitati a spiegare perché sentenziano molto meno un’espulsione rispetto, per esempio, ai cantoni di Lucerna o di San Gallo.
SÌ all’iniziativa per la limitazione per garantire l’applicazione della volontà popolare
Evidentemente, non solo la clausola di rigore, ma anche l’accordo di libera circolazione delle persone concluso con l’UE viene abusato per proteggere gli stranieri criminali. La statistica indica infatti che i cittadini UE beneficiano della clausola di rigore ancora più sovente degli altri stranieri. Concretamente, la giustizia ha rinunciato in circa il 50% dei casi a sentenziare un’espulsione contro dei cittadini UE condannati. Questa proporzione raggiunge addirittura il 95% per i cittadini UE criminali nati in Svizzera.
“Queste cifre dimostrano inequivocabilmente che l’accordo di libera circolazione delle persone impedisce frequentemente l’espulsione di criminali originari dell’UE. Questa lacuna può essere colmata con l’accettazione dell’iniziativa per la limitazione, il prossimo 27 settembre: i cittadini UE criminali saranno allora costretti a lasciare immediatamente la Svizzera”, ha precisato Thomas Aeschi, consigliere nazionale e presidente del gruppo parlamentare UDC.
Non sorprende per nulla che gli altri partiti politici respingano l’iniziativa per la limitazione. Gli stessi politici e politiche che a suo tempo promisero una legge d’applicazione estremamente severa per l’iniziativa per l’espulsione, osano oggi far credere che l’iniziativa per la limitazione sia dannosa per la Svizzera. In realtà, sono proprio i deputati che, come si sta confermando oggi, hanno mentito al popolo, hanno scandalosamente disprezzato la volontà popolare e hanno gravemente pregiudicato il nostro Stato di diritto, che oggi fanno campagna contro l’iniziativa per la limitazione.
Breve documento strategico (francese):
Applicazione lacunosa dell’iniziativa per l’espulsione