La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale ha esaminato oggi per la prima volta la legge d’applicazione concernente l’iniziativa popolare “contro l’immigrazione di massa”. L’UDC continua a insistere su un’applicazione fedele e corretta dell’articolo costituzionale approvato dal popolo e dai cantoni per la gestione e la limitazione dell’immigrazione. La Costituzione stabilisce chiaramente che, accanto alla preferenza nazionale, l’immigrazione deve essere controllata con dei tetti massimi e dei contingenti. Inoltre, essa esige che gli abusi nel settore delle istituzioni sociali siano esclusi.
Va da sé che, per l’UDC, l’applicazione dell’iniziativa popolare “contro l’immigrazione di massa” approvata da popolo e cantoni, deve basarsi sul testo perfettamente chiaro dell’articolo costituzionale. Ma né una vaga clausola di salvaguardia la cui efficacia è impossibile da prevedere, né una preferenza nazionale temporanea senz’altra misura di limitazione, permetteranno di ridurre in maniera significativa l’immigrazione. L’UDC mantiene perciò il suo concetto basato sulle misure di gestione che hanno dato buona prova di sé fra il 1970 e il 2002 ( tetti massimi, contingenti, preferenza nazionale). Essa continuerà anche a battersi affinché gli abusi derivanti dagli incentivi controproducenti e dall’immigrazione nelle istituzioni sociali siano sistematicamente eliminati. Essa ha fatto oggi una proposta d’esame in questo senso alla commissione e proseguirà rigorosamente su questa strada.