Possiamo convivere con questo accordo
Il 7 marzo prossimo saremo chiamati ad esprimerci in merito all’accordo di libero scambio con l’Indonesia. Il mio invito è di votare SÌ. L’accordo non rappresenta una minaccia per la produzione svizzera di olio, rafforza le nostre PMI e richiede che l’olio di palma venga prodotto in modo sostenibile.
Gli accordi di libero scambio spesso presentano molteplici rischi, soprattutto dal punto di vista agricolo. Anche nel caso dell’Indonesia si tratta di un accordo con un paese che può e vuole esportare soprattutto prodotti agricoli, è la questione dell’olio di palma indonesiamo è stata al centro delle discussioni. Da un lato, perché la coltivazione dell’olio di palma in Indonesia non è sostenibile a farne le spese sono l’ambiente e la popolazione locale, e dall’altro, perché le quantità importate potrebbero entrare in competizione con l’olio di colza prodotto in Svizzera. Per questo motivo, il settore agricolo ha esercitato forti pressioni col fine di ottenere delle garanzie con successo.
È stato possibile ottenere che i dazi d’importazione sull’olio di palma non siano eliminati del tutto, ma solo ridotti del 20-40%. Inoltre, questi sconti tariffari sono concessi solo su una quantità massima di 12.500 tonnellate all’anno. A titolo informativo, nel 2019 sono state importate 23.800 tonnellate, che corrispondono allo 0,03% del volume globale di olio di palma. Inoltre, le importazioni sono legate a standard elevati in materia di sostenibilità, il che rappresenta una prima per questo tipo di accordi.
Ciò garantisce che l’intesa non metta in pericolo la produzione indigena di olio di colza o di girasole e che le condizioni di produzione nel paese d’origine siano sostenibili. Bisogna anche notare che questo accordo renderà accessibile alla nostra economia d’esportazione un mercato in crescita da 264 milioni di persone.
Naturalmente, l’obiettivo dell’agricoltura svizzera è di produrre più olio vegetale possibile in Svizzera e di ridurre al minimo le importazioni. Poiché questo accordo non indebolisce la produzione interna e definisce per la prima volta standard vincolanti per la sostenibilità, possiamo convivere con questa intesa dal punto di vista agricolo. Raccomando quindi di votare Sì all’accordo di libero scambio con l’Indonesia.