Legge sul CO2 – inutile – costosa – ingiusta
Grazie all’UDC, la popolazione potrà esprimersi in merito alla nuova legge sul CO2 il 13 giugno prossimo. Il fatto che, nonostante il divieto di manifestazioni dovuto al Covid-19, siano state raccolte circa 120.000 firme per il referendum – quasi due volte e mezzo il numero richiesto – dimostra quanto il dissenso attorno questa legge sia ampio.
I fanatici del clima accuseranno coloro che rifiutano la revisione della legge sul CO2 di essere dei negazionisti. Ma non è questo il punto. Dopo tutto, è risaputo che sono in atto dei cambiamenti climatici. Data la natura limitata delle riserve petrolifere, anche la necessità di ridurre il consumo di combustibili fossili è indiscussa. Il punto, piuttosto, è quello di mostrare che la legge sul CO2 non è utile o addirittura controproducente rispetto agli obiettivi che i fautori si prefiggono.
Se in Svizzera rendiamo l’energia più costosa con tasse più elevate, vietando il riscaldamento a olio e con un enorme carico amministrativo aggiuntivo, le nostre emissioni di CO2 diminuiranno sicuramente. Tuttavia, a causa della mancanza di competitività, la produzione verrà trasferita all’estero e le emissioni di CO2 aumenteranno di nuovo lì sotto standard più bassi. Ancora oggi, le emissioni globali superano in modo massiccio le emissioni annuali totali di CO2 della Svizzera. Con una quota dell’uno per mille per rapporto alle emissioni globali, la Svizzera non avrà alcun impatto sul clima, anche se l’obiettivo “emissioni zero” sarà raggiunto.
La popolazione rurale paga il conto
Tuttavia, la legge sul CO2 sarà molto costosa per il Popolo svizzero, soprattutto per il ceto medio e l’economia. La benzina diventerebbe fino a 12 centesimi al litro più cara. Per l’olio da riscaldamento e il gas, la legge prevede un aumento spropositato del prelievo dagli attuali 96 franchi fino a 210 franchi per tonnellata di CO2. Inoltre, ci sarà una tassa sui biglietti aerei tra i 30 e i 120 franchi per volo. Per una famiglia di quattro persone, questo significherebbe costi aggiuntivi di circa 1500 CHF all’anno. I sostenitori della legge sul CO2 affermano che questi soldi verrebbero in seguito rimborsati. Non è vero: la metà del denaro verrebbe versato in un fondo per il clima, dal quale il Consiglio federale promuove progetti energetici come meglio crede.
La legge sul CO2 mette anche le regioni rurali in netto svantaggio. Questo perché la popolazione delle città e degli agglomerati urbani, che hanno il trasporto pubblico a portata di mano, dovrà pagare meno tasse sul CO2. Tutti coloro che dipendono da un’auto o che vivono in un appartamento in affitto con riscaldamento a olio o a gas pagheranno invece un conto salato. Lo dimostra il fatto che nemmeno la metà dell’importo totale di tutte le tasse sarà rimborsato alla popolazione dopo la deduzione dei costi amministrativi. I fautori rosso-verdi si preoccupano soprattutto della spartizione.
Inutile – costosa – ingiusta: una tale legge deve essere respinta alle urne.