La lotta dell’UDC a favore di allentamenti alle attuali restrizioni in vigore sta dando i suoi frutti. La Commissioni della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio Nazionale ha approvato oggi la proposta dell’UDC: I ristoranti e i centri fitness apriranno già dal 22 marzo, e quindi prima della data proposta dalla maggioranza di centro-sinistra in Consiglio federale. Il gruppo parlamentare UDC, nella sua riunione odierna, ha preso atto con soddisfazione della decisione presa dalla Commissione.
Il gruppo ha inoltre deciso all’unanimità di presentare le seguenti importanti iniziative nella sessione parlamentare primaverile:
Il gruppo parlamentare UDC si è anche espresso all’unanimità a favore della possibilità per i ristoranti, in particolare nelle regioni sciistiche, di aprire immediatamente le loro terrazze con l’ausilio di concetti di protezione. Questo ridurrebbe il rischio di infezione, a differenza di ciò che accade ora con il divieto in vigore. Senza una gestione ordinata dei ristoranti, la gente mangia in grandi gruppi ai bordi delle piste e non sono garantiti né la distanza né la tracciabilità dei contatti. In una lettera aperta, il gruppo parlamentare UDC invita il Consigliere federale Alain Berset a visitare i comprensori sciistici e vedere di persona le condizioni problematiche causate dalle sue decisioni.
La decisione della Commissione delle Istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP) di versare una rendita AI ai figli dei rifugiati anche se non vivono nemmeno in Svizzera è fermamente respinta dal gruppo parlamentare dell’UDC. L’abuso è dietro l’angolo. Non è infatti possibile controllare se le informazioni sui figli all’estero siano corrette o meno. Inoltre, la rendita andrebbe versata al rifugiato che risiede in Svizzera, se il denaro raggiunge i bambini non è per nulla garantito. Con questa decisione, la maggioranza di centro-sinistra nella CIP incentiva ulteriormente a chiedere asilo in Svizzera per beneficiare del nostro generoso sistema sociale. E questo in un momento in cui le persone in Svizzera stanno perdendo il loro lavoro o temono per il loro futuro.
Il gruppo UDC rifiuta inoltre il pacchetto di misure a favore dei media. Il processo democratico necessita di pluralità nell’offerta mediatica, che i media siano indipendenti in termini di contenuto e finanziariamente e che riflettano la diversità d’opinione all’interno del nostro Paese. Le sovvenzioni statali creano dipendenze, in particolare nel settore online, dove la responsabilità costituzionale del governo federale è molto controversa. I flussi di fondi statali portano all’allevamento di aziende che non potranno mai stare in piedi da sole economicamente. Il gruppo UDC è anche intenzionato a migliorare le condizioni quadro nel settore dei media in modo che il maggior numero possibile di aziende possa operare con profitto e rifiuta fermamente una concorrenza orientata solo alle sovvenzioni.