Riunito in seduta il 7 marzo 2017, il gruppo parlamentare UDC ha confermato ancora una volta con determinazione la sua linea concernente il progetto Previdenza-vecchiaia 2020: la sua prima preoccupazione è quella di garantire durevolmente l’AVS per le generazioni future. Ciò significa anche che un abbassamento del tasso di conversione nel secondo pilastro deve essere compensato all’interno dello stesso. Bisogna ricordare in questo senso, che solo i nuovi pensionati riceverebbero il supplemento di 70 franchi durante un periodo transitorio, mentre che i pensionati attuali resterebbero a mani vuote.
I parlamentari federali UDC hanno inoltre approvato diversi interventi sul tema della legalizzazione degli stranieri soggiornanti illegalmente in Svizzera. Essi si pronunciano categoricamente contro il proseguimento dell’esperienza in atto attualmente nel canton Ginevra. Secondo un’inchiesta del Segretariato di Stato alle migrazioni (SSM), circa 76’000 “sans-papiers” vivono oggi in Svizzera, di cui 13’000 nel canton Ginevra. Ma quest’ultimo s’è messo a legalizzare gli stranieri distribuendo loro dei permessi di soggiorno. Questa prassi emette un segnale disastroso. Essa non combatte certamente il lavoro in nero ma, al contrario, lo incoraggia e gli fa una bella pubblicità. Inoltre, questi permessi di soggiorno vanno a beneficio di stranieri generalmente poco qualificati di provenienza da Stati terzi, mentre che le imprese devono chiedere delle autorizzazioni per far venire del personale professionalmente qualificato originario i paesi non membri dell’UE.
Con la sua iniziativa parlamentare, l’UDC mira, da una parte a impedire un’estensione di questa distribuzione di permessi di soggiorno a stranieri illegali. Bisogna a questo scopo precisare i requisiti definiti nella legge sugli stranieri. Dall’altra parte, l’UDC chiede che i permessi di soggiorno già accordati a clandestini siano chiaramente imputati ai tetti massimi e ai contingenti imposti ai cantoni per ciò che riguarda gli stranieri provenienti da Stati terzi. Inoltre, l’UDC ha depositato una mozione che chiede che il Consiglio federale sospenda immediatamente la “prassi ginevrina”, perlomeno fintanto che la summenzionata iniziativa parlamentare sia stata esaminata e che la situazione sia chiarita. Se altri cantoni si mettessero a ricompensare, con la benedizione della consigliera federale socialista Simonetta Sommaruga, gli stranieri illegali offrendo loro dei permessi di soggiorno, l’attrattività che la Svizzera esercita su questi migranti clandestini aumenterebbe ancora enormemente.
Il gruppo UDC ha poi esaminato la legge sul lavoro in nero, che sarà sottoposta al Consiglio nazionale mercoledì. Esso non è per nulla soddisfatto della piega finora presa dal dibattito. Il Consiglio degli Stati vuole escludere la procedura semplificata per le società di capitale e per le cooperative, come pure per i coniugi e i figli che lavorano nell’azienda familiare. Questa decisione colpisce in particolare le aziende familiari della gastronomia e dell’albergheria. Nella Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale, che ha preparato questo dossier, dei rappresentanti dell’UDC e del PLR hanno sostenuto la versione del Consiglio degli Stati a scapito del settore gastronomico. Il gruppo UDC ha deciso all’unanimità di sostenere la minoranza Flückiger, al fine di permettere alle aziende familiari, in particolare dei settori gastronomico e alberghiero, di praticare una contabilità più semplice.
L’UDC intende rafforzare la navigazione aerea, la sicurezza del traffico aereo, gli aeroporti nazionali e Skyguide. Il suo gruppo ha perciò deciso di dare il suo sostegno alla revisione parziale della legge sull’aviazione 1+, come pure ai perfezionamenti adottati dalle commissioni preparatorie. I parlamentari UDC ritengono che gli ae3roporti non siano certamente il posto giusto per praticare un’eccessiva protezione degli acquitrini che ostacolerebbe il ricorso a delle tecniche moderne e a delle sistemazioni utili alla sicurezza degli aeroporti.
Ancora una volta, il gruppo UDC ha aperto il dossier del programma di stabilizzazione 2017-2019 che sarà sottoposto giovedì prossimo in terza lettura al Consiglio degli Stati. Esso s’è pronunciato a favore della versione del Consiglio nazionale. Ma anche se il progetto del Nazionale finisse per imporsi su tutti i punti ancora controversi, il programma di stabilizzazione del Parlamento sarebbe ancora molto al di sotto delle misure proposte dal Consiglio federale e dall’UDC. Per garantire il rispetto del freno all’indebitamento l’anno prossimo, bisognerà dunque adottare rapidamente delle misure supplementari più restrittive per arrestare la crescita incontrollata delle spese federali.