Una maggioranza di cittadine e cittadini ha respinto la terza riforma dell’imposizione delle imprese, basandosi sulla promessa della sinistra che i contribuenti non sarebbero dovuti passare alla cassa. L’UDC invita principalmente i cantoni a preparare dei progetti fiscali cantonali individuali che resistano a una votazione popolare. Bisogna in particolare presentare chiaramente le conseguenze di queste riforme sulle entrate fiscali dei comuni e dei loro contribuenti. L’UDC analizzerà con occhio critico le raccomandazioni pubblicate oggi dall’organo guida incaricato di preparare il progetto fiscale 17. Il concetto proposto arreca infatti danno all’attrattività dell’economia svizzera.
In occasione della votazione del 12 febbraio 2017, il popolo svizzero ha respinto la terza riforma dell’imposizione delle imprese. Questa scelta deve essere rispettata.
Tocca ora in primo luogo ai cantoni vegliare a che il ceto medio non debba passare alla cassa tramite aumenti d’imposte per compensare la delocalizzazione di aziende all’estero. Solo a questa condizione il progetto federale potrà essere valutato definitivamente. Ciò significa che i cantoni devono obbligatoriamente presentare prima del termine della procedura di consultazione, gli elementi chiave del modo con cui intendono applicare il progetto d’imposizione delle imprese. Essi devono presentare apertamente le conseguenze finanziarie della riforma sulle entrate fiscali dei comuni e sul carico fiscale gravante sui contribuenti. L’UDC si oppone categoricamente a qualsiasi aumento delle imposte a carico delle arti e mestieri e dei privati.