Comunicato stampa

Il Consigliere federale Berset viene meno alla parola data

Il Consiglio federale e il responsabile del Dipartimento federale dell’interno Alain Berset si attengono al loro regime tirannico. L’UDC condanna fermamente questa tattica dilatoria e chiede un immediato ritorno alla normalità.

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L’11 agosto il Consiglio federale avrebbe dovuto annunciare il passaggio alla cosiddetta fase di normalizzazione.

Come annunciato oggi dal Consigliere federale Alain Berset, questa data è stata posticipata. Questa inaccettabile tattica dilatoria deve essere fermata. L’UDC chiede la revoca di tutte le restrizioni Covid. La questione dei test retribuiti o meno risulta quindi essere superflua.

Perché tutti coloro che volevano essere vaccinati sono stati nel frattempo vaccinati. Allo stesso modo, il numero di ricoveri ospedalieri e di pazienti in terapia intensiva COVID è da tempo ai minimi livelli. Alain Berset deve quindi mantenere la parola data, dopo un anno e mezzo, è necessario porre fine al regime pandemico, troppo restrittivo nei confronti della popolazione e delle imprese.

Pagamento di un tributo a Bruxelles

Il Consiglio federale invita il Parlamento a svincolare il pagamento del contributo di coesione di 1.3 miliardi di Franchi a Bruxelles. L’obiettivo è trasformare il contributo volontario in una sorta di tassa automatica di accesso al mercato interno dell’UE. Sarebbe un segnale fatale e un invito per altri Stati e organizzazioni ad agire nel medesimo modo.

Inoltre, nel 2019, il Parlamento ha chiarito che il contributo di coesione bis non sarebbe stato sbloccato finché l’UE avrebbe adottato unilateralmente misure discriminatorie nei confronti della Svizzera. E’ inaccettabile che questa decisione venga ora messa in secondo piano. L’UDC si oppone a questa genuflessione che i contribuenti svizzeri sarebbero chiamati a finanziare.

L’UDC a favore di un sollievo per le associazioni

L’UDC è inoltre delusa dal fatto che il Consiglio federale non voglia aumentare la franchigia sull’IVA per le associazioni. In effetti esse rappresentano la spina dorsale della società civile svizzera e questo sostegno indiretto avrebbe rappresentato un grande sollievo.

 
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