Il PS e il centro sostengono di voler alleggerire gli oneri che gravano sulle famiglie e sul ceto medio. In realtà, però, desiderano una redistribuzione ancora più socialista e un prelievo maggiore di denaro dai portafogli delle persone che lavorano duramente. Invece di collaborare con l’UDC per fornire aiuti concreti alle persone e alle imprese, il PPD preferisce scendere a patti con la sinistra.
Alla luce degli elevati prezzi dell’energia, l’UDC si batte con determinazione per ottenere un reale sgravio per le famiglie, il ceto medio e le imprese. Gli altri partiti, invece, puntano a una redistribuzione ancora più socialista a spese dei contribuenti. Innanzitutto, il PS e il PPD chiedono, tra le altre cose, una riduzione ancora maggiore dei premi dell’assicurazione malattia. Con questo pacchetto ingannevole, il PS e il PPD stanno raggirando la popolazione: ciò che viene pubblicizzato come “rafforzamento del potere d’acquisto”, in realtà non è altro che un’altra razzia nei portafogli dei lavoratori del ceto medio, che finiranno per pagare il conto di questa politica.
L’UDC dice chiaramente no a queste pretese socialiste e si oppone risolutamente a un’ulteriore espansione dello Stato, a un’ulteriore aumento delle tasse e a un’ulteriore redistribuzione. La situazione finanziaria della Confederazione si è deteriorata in modo massiccio negli ultimi due anni e mezzo: Oltre ai 30 miliardi di franchi di nuovi debiti dovuti alla pandemia di Covid-19, nel 2022 si aggiungeranno altri due o tre miliardi di franchi di spese straordinarie dovute agli sfollati della guerra in Ucraina. Il PS e il PPD hanno anche imposto un massiccio onere aggiuntivo al bilancio federale solo per la sessione estiva del 2022:
– Il controprogetto indiretto all’Iniziativa Ghiacciai ha un costo di 3,2 miliardi di franchi svizzeri (proposta di legge 21.501).
– Il controprogetto indiretto all’iniziativa di riduzione dei premi del PS costa altri 2,2 miliardi di franchi svizzeri all’anno (proposta di legge 21.063).
– I nuovi futuri aiuti finanziari e i disavanzi d’esercizio delle FFS causati dalla pandemia Covid devono essere pagati retroattivamente con altri miliardi di franchi dei contribuenti (proposta di legge 22.3008).
Nella sessione autunnale, l’UDC si batterà ancora una volta per ottenere un vero sostegno per la popolazione svizzera e ha presentato le seguenti mozioni:
– Sì a un adeguamento all’inflazione per l’AVS, CN Alfred Heer (ZH) e CS Marco Chiesa (TI)
Il Consiglio federale è tenuto a compensare l’inflazione nell’AVS per il 2023. Come in passato, deve essere utilizzato l'”indice misto”. Per garantire che ciò non comporti un aumento delle tasse o del debito che grava sulle giovani generazioni, l’adeguamento inflazionistico deve essere finanziato, tra l’altro, con una riduzione delle spese per gli aiuti allo sviluppo e per l’amministrazione federale.
– Sì alla deducibilità totale dei premi dell’assicurazione sanitaria, CN Thomas De Courten (BL) e CS Marco Chiesa (TI)
Il Consiglio federale è incaricato di presentare al Parlamento una proposta di legge che preveda la totale deducibilità dei premi dell’assicurazione sanitaria dall’imposta federale diretta.
Invece di aumentare il contributo del Governo federale alle riduzioni dei premi individuali del 30% per il 2023, come proposto dal PS e dal PPD in una campagna populista, e quindi di espandere in modo massiccio il già alto livello di redistribuzione da parte dello Stato, l’obiettivo è di fornire uno sgravio mirato a quelle persone che ancora pagano i premi dell’assicurazione sanitaria con il proprio portafoglio.
– Sì all’abolizione del valore locativo imponibile per i pensionati, CN Thomas Matter (ZH) e CS Marco Chiesa (TI)
Il Consiglio federale è incaricato di presentare al Parlamento una proposta di legge che preveda l’abolizione del valore locativo imponibile per i pensionati.
L’attuale tassazione del valore locativo è antisociale. Svantaggia i pensionati finanziariamente deboli che vivono nella propria casa e che hanno estinto i debiti ipotecari. Per loro è sempre più difficile permettersi di vivere nella propria casa. L’attuale regolamento contraddice quindi il mandato costituzionale di promuovere l’abitazione di proprietà. Ciò si basa sull’idea di previdenza per la vecchiaia: si dovrebbero rendere possibili alloggi a basso costo durante la pensione. A tal fine, bisogna puntare a una casa di proprietà senza debiti.