Il Sì degli elettori alla riforma dell’AVS è un passo importante per garantire le rendite a tutti. Il chiaro rifiuto all’estrema iniziativa per l’allevamento intensivo è un voto per la sicurezza dell’approvvigionamento e per un’agricoltura svizzera imprenditoriale con prodotti sani e regionali.
L’UDC è lieta di constatare il Sì del Popolo svizzero alla riforma dell’AVS. Gli elettori non sono stati accecati dalla disonesta campagna di disinformazione e dalle sfacciate fake news della sinistra. Ciò significa che la nostra prestazione di previdenza sociale più importante può essere messa in sicurezza e modernizzata. L’equa parificazione dell’età pensionabile per donne e uomini era attesa da tempo.
Allo stesso tempo, tutti contribuiscono a garantire l’AVS con un moderato aumento dell’IVA. Gli incentivi creati per lavorare oltre l’età pensionabile ordinaria sono un altro vantaggio del nuovo regolamento. Inoltre, la riforma rende più flessibile il pensionamento tra i 63 e i 70 anni nell’AVS e nei regimi previdenziali professionali. Questo è in linea con le mutate esigenze della nostra società.
La sicurezza dell’approvvigionamento deve essere una priorità anche in futuro.
L’UDC è lieta di constatare il chiaro No all’iniziativa sull’allevamento intensivo. Ciò favorisce il benessere degli animali e garantisce l’approvvigionamento delle persone in Svizzera con alimenti sani e prodotti a livello regionale. Alla luce dell’attuale crisi di approvvigionamento internazionale e della minaccia di carestia in tutto il mondo, il Sovrano svizzero ha inviato un segnale importante.
La sicurezza dell’approvvigionamento deve rimanere una priorità anche in futuro. I nostri agricoltori svizzeri non devono continuare a essere messi alle strette e a contare le farfalle per decreto statale. L’UDC si impegna per la libertà imprenditoriale degli agricoltori e si opporrà con forza a ulteriori interventi ideologici dello Stato con il pretesto della tutela ecologica.
L’UDC si batte per una piazza economica solida
L’UDC si rammarica per il “no” alla riforma dell’imposta preventiva. Tuttavia, il fatto che il risultato sia stato così vicino può essere visto come un successo: evidentemente, le favole della sinistra fanno sempre meno presa sull’elettorato. La riforma avrebbe rafforzato la Svizzera come piazza economica, avrebbe riportato denaro nel nostro Paese e avrebbe fornito allo Stato ulteriori entrate senza gravare sui contribuenti e sulle aziende.
Il No alla riforma sull’ imposta preventiva aggrava ulteriormente la già difficile situazione economica e finanziaria. La maggioranza di centro-sinistra in parlamento ha perso il buon senso in materia di bilancio, le porte per una spesa sempre maggiore sono spalancate. L’UDC continuerà a sostenere in futuro un’industria solida e un bilancio federale sano, e rimetterà al suo posto lo Stato sovradimensionato.