Coloro che necessitano di un’auto per lavorare in Svizzera saranno puniti in diversi modi. Con la legge sul CO2, le tasse aumentano ancora una volta in modo massiccio.
Agli autisti e ai pendolari in Svizzera viene chiesto di pagare sempre di più. Sono già stati spennati in modo massiccio con il decreto federale “Finanziamento ed espansione dell’infrastruttura ferroviaria (FAIF)”, che è stato adottato dal Popolo il 9 febbraio 2014. Il segreto di questo decreto era che conteneva uno svantaggio tributario non da poco per i pendolari. Un rospo amaro che doveva essere ingoiato se non si voleva compromettere l’intera proposta.
I pendolari pagano più tasse
In concreto, la deducibilità delle spese di pendolarismo ai fini dell’imposta federale diretta è stata limitata a un massimo di 3000 Franchi all’anno. Ciò significa che gli automobilisti ora pagano imposte federali significativamente più elevate.
La prossima mazzata giunge propria dalla legge sul CO2: la benzina e il diesel diventeranno fino a 12 centesimi più cari al litro. Questo colpirà particolarmente, i lavoratori e le piccole e medie imprese.
Chi non ha un autobus o un tram proprio fuori dalla porta di casa, come la consigliera federale Simonetta Sommaruga, ci rimetterà e parecchio. Coloro che vivono in campagna o un po’ lontano dai grandi centri urbani dipendono infatti dall’uso della propria auto.
Un chiaro “NO” il 13 giugno!
Non bisogna inoltre dimenticare che gli automobilisti devono già pagare oltre 80 centesimi al litro di carburante allo Stato. Praticamente la metà del prezzo finale alla pompa. E ora dobbiamo aggiungere altri 12 centesimi? Basta così!
Conclusione: la legge sul CO2 rende la vita e il lavoro massicciamente più costosi per le cittadine e cittadini svizzeri. Ecco perché abbiamo bisogno di un convinto “NO” il prossimo 13 giugno!