Di cosa si tratta

Dopo la catastrofe nucleare avvenuta in Giappone, il Consiglio federale ha fatto un voltafaccia in politica energetica. E ha deciso di chiudere definitivamente le centrali nucleari esistenti alla fine del loro periodo di servizio e di non rimpiazzarle con delle nuove. Per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, il governo ha deciso di puntare su delle prescrizioni severe che impongono dei risparmi di energia ed elettricità, rinforzando l’efficienza energetica, potenziando la forza idrica e incentivando  fortemente le energie rinnovabili. Se necessario, delle centrali combinate a gas e delle importazioni di elettricità colmeranno le lacune. Inoltre, bisognerà densificare rapidamente la rete elettrica, ciò che è estremamente costoso, e investire molto denaro nella ricerca sull’energia.

L’obiettivo della nuova legge sull’energia è quello di abbandonare a medio termine il nucleare, grazie a massicci risparmi d’energia. Parallelamente, bisogna riportare le emissioni di CO2 al 25% sotto il loro livello del 1990. Tre pacchetti di misure sono previsti a questo scopo.

Le conseguenze della nuova legge sull’energia sono disastrose per il nostro paese, per ogni cittadina e ogni cittadino, e per le imprese:

  • NO a un’energia a prezzo insopportabile: l’applicazione della legge sull’energia costa all’economia e ai cittadini circa 200 miliardi di franchi. Il prezzo dell’olio da riscaldamento raddoppierà; la benzina costerà 26 centesimi in più al litro e, in generale, i prezzi dell’elettricità e dei prodotti aumenteranno. La fattura dovrà essere pagata dalle piccole imprese e dai cittadini, perché i grandi gruppi che consumano molta energia beneficeranno di esenzioni e di ribassi.
  • NO a un approvvigionamento meno sicuro: già lo scorso inverno, la rete elettrica svizzera ha raggiunto i limiti della sua capacità, perché due centrali nucleari sono state fermate. Non deve succedere che dei black-out come in California e in tanti altri paesi in via di sviluppo diventino ordinaria amministrazione anche in Svizzera.
  • NO a una maggiore dipendenza dall’estero: se la nuova legge sull’energia entra in vigore, dovremo importare più elettricità dall’estero: per esempio, l’elettricità nucleare dalla Francia o quella delle centrali tedesche a carbone. Questa prassi è più nociva per l’ambiente, ci rende dipendenti dall’estero e ci espone a ricatti.
  • NO a più burocrazia e divieti: la nuova legge sull’energia permette ai produttori di elettricità di prescrivere a ogni famiglia quanta elettricità può consumare e quando ne ha il diritto. La lavatrice e l’aspirapolvere non potranno essere usati che a orari limitati. Solo le persone abbienti potranno ancora circolare in auto. I riscaldamenti a olio saranno proibiti dal 2029.
  • NO alla perdita di posti di lavoro e al calo della prosperità: le imprese dovranno pagare più cara l’elettricità, l’olio da riscaldamento e la benzina. Molte nuove prescrizioni e divieti le costringeranno a risparmiare energia, quindi ad acquistare nuovi impianti di riscaldamento, nuove attrezzature e nuove installazioni di produzione che consumino meno elettricità. Il settore turistico, il commercio al dettaglio comprese le aziende artigianali subiranno per forza di cose le conseguenze del fatto che le famiglie di quattro persone disporranno di 3’200 franchi in meno l’anno per consumare. La competitività dell’economia e delle arti e mestieri ne soffrirà. Posti di lavoro e prosperità saranno minacciati.   
  • NO alla distruzione del paesaggio: le centrali nucleari producono il 38% della nostra elettricità. Per rimpiazzarle bisognerebbe costruire, per esempio, più di 6’000 impianti eolici: un grave attentato ai nostri paesaggi, un pericolo per gli esseri umani e per gli animali, la distruzione di quel paese turistico che è la Svizzera.

> Argumentarion italiano (PDF)

> Argumentario tedesco (PDF)

>  Argumentarion francese (PDF)

 

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