Niente giudici stranieri, niente tasse straniere
Il Patto federale ha 730 anni ed è ancora molto attuale. Il suo messaggio è: vogliamo decidere da soli. Ecco perché è stata una saggia decisione quella di interrompere i negoziati con l’UE per un accordo quadro. Come pure non dovremmo accettare i diktat fiscali dall’OCSE.
Non di nuovo le vecchie storie…”. Qualcuno ha detto mentre stavamo organizzando il falò di fronte al Rütli. Si trattava della per la rottura dei negoziati sull’accordo quadro.
Davvero il Rütli non ha più niente da dirci? Il Patto federale del 1291 è solo un documento polveroso che non ha più alcun significato per la Svizzera di oggi?
Una piccola informazione: il Patto federale esiste davvero. Può essere visto nel Museo dei Patti federali di Svitto. Il documento è datato “nell’anno del Signore 1291 all’inizio del mese di agosto”. Ecco perché in tutta la Svizzera si festeggia il 1° agosto come giorno festivo.
Cosa dice questo documento di 30 per 20 centimetri? Le valli di Uri, Svitto e Unterwaldo si impegnano nell’assistenza reciproca “in vista della malizia dell’epoca”. Abbiamo a che fare con un’alleanza protettiva. Contro tutti coloro “che fanno a loro o a qualcuno di loro violenza o ingiustizia al corpo o ai beni”.
Prevenire l’ingiustizia è una cosa. Punire l’ingiustizia è un altro. E qui arriviamo al cuore della Lettera dell’Alleanza: “Abbiamo anche giurato all’unanimità […] che non accetteremo in nessun modo un giudice nelle valli che […] non sia nostro abitante o compaesano”. In altre parole: Non tolleriamo giudici stranieri. E i giudici nel Medioevo erano sempre anche i governanti. Quindi nessun Signore straniero è tollerato nel paese.
Le scuole trascurano la storia svizzera della libertà
All’alba della Confederazione c’è un’inequivocabile dichiarazione: vogliamo decidere da soli. Questo è il messaggio centrale del Patto federale, che è valido ancora oggi. Con l’accordo quadro istituzionale, invece, ci saremmo sottomessi al diritto comunitario e alla Corte di giustizia europea.
L’UDC è l’unico partito che si è opposto a questo trattato di sottomissione. Questo ha anche a che fare con il fatto che la storia svizzera e la lotta per la libertà dei vecchi Confederati non sono più insegnate correttamente nelle scuole. La consapevolezza storica viene deliberatamente eliminata. È quindi tanto più importante ricordare le radici della Svizzera il 1° agosto.
Poco dopo il 1291, la giovane alleanza dovette affermarsi per la prima volta. Gli Asburgo pianificarono un’azione punitiva contro questo “popolo contadino” ribelle, come dice una fonte contemporanea. Di cosa si trattava? I confederati rifiutarono al duca Leopoldo “obbedienza”, “tasse” e “servizi abituali”. Niente giudici stranieri, niente Signori stranieri.
La lotta per l’indipendenza della Svizzera continua. Ora l’OCSE vuole imporre tasse minime alle aziende di tutto il mondo. Questa OCSE è democraticamente legittima? Possiamo noi svizzeri votare su tali decisioni? Perché il nostro Consiglio Federale non resiste a questo diktat straniero? Penso che il nostro Governo dovrebbe rileggersi il Patto federale.